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Lamela, lesione alla caviglia. Fuori almeno tre settimane

(Corriere della Sera – G.Piacentini) – «Lesione legamentosa del compartimento esterno della caviglia destra. La prognosi è di tre settimane». 

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) - «Lesione legamentosa del compartimento esterno della caviglia destra. La prognosi è di tre settimane». 

Sono bastate poche righe alla Roma per confermare quello che si temeva già dai minuti immediatamente successivi alla fine della gara col Torino. E cioè che Zdenek Zeman per le prossime partite dovrà rinunciare al suo calciatore più in forma, Erik Lamela. L’argentino ieri si è sottoposto ad un’ecografia e se i tempi di recupero saranno confermati, El Coco salterà sicuramente la doppia trasferta di Pescara e Siena e lo scontro diretto contro la Fiorentina, in programma sabato 8 dicembre all’Olimpico.

Potrebbe tornare per la trasferta di Verona col Chievo, in programma il 16. Oppure contro il Milan il 22, prima della sosta natalizia. Una brutta tegola per il tecnico boemo, soprattutto perché l’ex attaccante del River Plate sembrava aver capito alla perfezione il suo ruolo - i 7 gol nelle ultime sette partite ne sono la testimonianza - all’interno della squadra. Ora per il tecnico giallorosso c’è il problema di come sostituire l’argentino, provando a non alterare quegli equilibri che stava faticosamente costruendo. Volendo escludere alcune soluzioni estemporanee - l’utilizzo di Marquinho o quello di Pjanic nel tridente - restano due alternative, entrambe poco collaudate. La prima, quella provata nell’allenamento di ieri, prevede l’utilizzo di Nico Lopez, la seconda Mattia Destro.

Negli ultimi tempi il boemo ha sempre dichiarato che l’alternativa a Lamela è l’uruguaiano, anche perché «nessuno degli attaccanti vuole giocare sulla fascia destra». Dopo i sei minuti (e il gran gol) all’esordio col Catania, però, «El Conejo» è praticamente sparito dal campo. Scegliere lui significherebbe scegliere un calciatore che non gioca partite ufficiali (22 minuti col Bologna) dal 16 settembre, e distruggere psicologicamente Destro. L’ex del Siena ha giocato largo a destra solamente a San Siro contro l’Inter, ma considerando che da centravanti è chiuso da Osvaldo e che come vice Lamela avrebbe la possibilità di giocare almeno tre gare consecutive per cercare di trovare un po’ di continuità, dovrebbe accettare di «sacrificarsi ».

Meno dubbi, invece, in difesa (ieri pomeriggio si è fermato Balzaretti per un problema alla schiena ma non sembra nulla di grave) dove il boemo si gode Marquinhos. La sensazione è che con 4,5 milioni - il diritto di riscatto è diventato obbligo dopo la gara col Torino - la Roma si sia aggiudicata uno dei difensori più forti in circolazione, uno destinato ad essere protagonista per molti anni. Il confronto col recente passato - l’operazione Kjaer costò in totale oltre 7 milioni tra prestito oneroso e ingaggio - gioca tutta in favore della dirigenza romanista, bravissima ad andare a scovare in Brasile questo diciottenne che gioca come un veterano. Lunedì scorso il pubblico dell’Olimpico lo ha eletto a suo beniamino e dopo un prodigioso recupero su Rolando Bianchi gli ha tributato la sua prima «standing ovation». Molto religioso, è legatissimo alla sua famiglia che presto lo raggiungerà nella capitale. Un trasloco che «rischia» di essere definitivo: perché ora che la Roma ha scoperto di avere tra le mani un tesoro, difficilmente se lo lascerà scappare.