(Corriere della Sera - L.Valdiserri) Stasera il faccia a faccia con Ciro Ferrara (Roma- Samp) e sabato l’ingresso in uno stadio che non vede l’ora di fargli vivere un’ora e mezza da incubo (Juve-Roma). Non saranno giorni banali per Zdenek Zeman, tornato dopo tredici anni e tante battaglie sulla panchina della Roma, che in poche ore affronterà il presente e il passato.
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La vigilia all’arsenico di Ferrara e Zeman
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) Stasera il faccia a faccia con Ciro Ferrara (Roma- Samp) e sabato l’ingresso in uno stadio che non vede l’ora di fargli vivere un’ora e mezza da incubo (Juve-Roma).
Ciro Ferrara, allenatore blucerchiatoma ex giocatore della Juve — dove ha vinto scudetti (compreso quello 2005 revocato), Coppa Italia, Supercoppa italiana, Champions League, Supercoppa europea, Coppa Intercontinentale e Intertoto— ieri ha parlato chiaro: «È la prima volta che affronto Zeman come tecnico e, da un punto di vista professionale, ho già espresso il mio pensiero in merito al modo in cui giocano le sue squadre. Durante i miei venti anni da calciatore, però, Zeman ha rilasciato dichiarazioni che hanno leso l’immagine del sottoscritto e del mio club. Anche per l’impegno che con i miei compagni mettevo in campo, non lo posso accettare. Che Roma mi aspetto? Bisogna vedere se recupera De Rossi, Totti ha già recuperato. In ogni caso la Roma ha alcuni giocatori di livello mondiale, in più possiede giovani di qualità come Destro e Florenzi, che io conosco molto bene. È una squadra che sposa l’idea del proprio allenatore, il modo di giocare che lo ha reso famoso. Per noi, sulla carta, è una partita proibitiva, ma lo era anche quella con il Milan. Andiamo lì per giocarci le nostre carte emetterli in difficoltà quando riconquisteremo il pallone».
Zeman, la cui conferenza stampa è arrivata cronologicamente dopo quella di Ferrara, ha avuto modo di rispondere con la solita espressione da sfinge: «Questa storia non la devo chiudere io, sono i tribunali che per dieci anni si sono interessati di quei problemi, non sono fatti miei. Basta? E avanza. Se stringerò la mano a Ferrara? Io saluto tutti ». Non abbiamo dubbi che all’Olimpico non si ripeterà un caso Evra/Suarez o Ferdinand/ Terry. Dal punto di vista professionale, come ha detto Ferrara, anche Zeman apprezza il lavoro del collega: «La posizione in classifica della Samp non mi sorprende. L’anno scorso, quando l’ho affrontata in serie B con il Pescara, ha fatto un girone di ritorno eccezionale e quest’anno sta continuando. È una squadra quadrata anche se ha cambiato allenatore, molto equilibrata in tutti i reparti».
Poi dà la carica alla sua squadra, che con la vittoria a tavolino contro il Cagliari è salita a quota 7 ma che in due partite casalinghe — contro Catania e Bologna — ha fatto soltanto un punto: «La Roma, per me, può lottare per il titolo. È una squadra che ha talento, che può giocare un buon calcio. Basta farlo per 90’ e non solo a sprazzi. Penso che tutti abbiano ambizioni, nessuno gioca a perdere. Io sono convinto che possiamo giocare e vincere con tutti. È un po’ più difficile che possiamo perdere con tutti» La Roma recupera Totti e De Rossi ma non avrà Pjanic e Osvaldo infortunati. Nella Sampdoria, assente Maxi Lopez squalificato, Ferrara promette poco turnover. Sono due squadre che possono offrire un ottimo calcio. La speranza è che si possa parlare soltanto di quello. Del presente e non del passato. Delle giocate e non dei veleni.
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