Il 94% delle squadre che hanno vinto 2-0 l’andata fuori casa nelle coppe europee ha poi passato il turno. E il Real è uscito una sola volta su 26 quando ha vinto in trasferta la prima partita. Serve qualcosa di più di un’impresa. Serve un miracolo, scrive Luca Valdiserri su "Il Corriere della Sera".
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La Roma cerca una notte speciale «Un gol e poi tutto può cambiare»
«Impossibile battere il Real? No, diciamo difficilissimo. Aver vinto 7 partite su 7, giocando bene, è un punto di riferimento. Nel calcio può succedere tutto», parola di Perotti
La prima storia è quella di Diego Perotti, partito dal «bullismo» in Argentina, nelle giovanili del Boca Juniors, fino allo stalking degli ultrà del Siviglia. Poi la rinascita nel Genoa di Gasperini, ora la consacrazione nella Roma. In 6 gare di campionato ha segnato 2 gol e servito 5 assist. «Impossibile battere il Real? No, diciamo difficilissimo. Aver vinto 7 partite su 7, giocando bene, è un punto di riferimento. Nel calcio può succedere tutto».
La seconda storia è quella di Francesco Totti, che stasera potrebbe vedere la Champions per l’ultima volta da calciatore. Tutti sanno che il Real, in passato, lo voleva. Qui ha segnato il 24 ottobre 2001 (finì 1-1). Qui si è qualificato per i quarti di finale buttando fuori il Real (5 marzo 2008, 2-1). Andrà in panchina, sperando di giocare qualche minuto. In ogni caso il Bernabeu lo saluterà con l’amore che si deve ai grandi campioni.
La terza storia è quella di Miralem Pjanic, che da ragazzino, con la maglia dell’Olympique Lione, eliminò il Real dalla Champions. Andata 1-0 per i francesi e ritorno il 10 marzo 2010. Al 75’ — sull’1-0 per le Merengues, con gol di Cristiano Ronaldo — il talento bosniaco segnò il gol decisivo. In questa stagione Pjanic è già a quota 11 (9 in campionato e 2 in Champions), non meraviglia che, a partire dal Chelsea, ci sia la fila per portarlo via da Roma.
La quarta storia è quella di Edin Dzeko, che con Spalletti ha trovato poco spazio. Anche lui ha segnato al Bernabeu: 18 settembre 2012, fase a gironi, entrando dalla panchina del Manchester City. Finì 3-2 per il Real. Stasera, parola di Spalletti, «sarà una partita più da vero che da falso nueve» e perciò le azioni di Dzeko sono in risalita.
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