rassegna stampa roma

Le grandi ancora incomplete

Per la prima volta la Roma ha dato segnali di vuoto. Dipende ancora da Totti, che non può essere onnipresente, segna tanto e subisce altrettanto. Sono i sintomi di chi fa fatica a ritrovare la sua dimensione.

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A pochi giorni dall’inizio, nessuna squadra ha dato segni di completezza. Raramente l’estate è passata con un andamento così pieno di curve. La Juve ha vinto partite solo al di là del mondo. In quelle vere è stata piuttosto approssimativa. È come se l’inquietudine del caso Conte l’abbia rincorsa per tutta l’estate non portando mai miglioramenti. Non è un caso cerchi Falcao in chiusura di mercato e le manchi ancora un difensore.

I risultati migliori li ha portati forse la Fiorentina, per qualità di gioco e novità tattiche. Ha battuto grandi avversari subendo solo due gol, una novità assoluta dovuta all’aggiunta di un centrocampista. Ma era una squadra costruita per fare a meno di Cuadrado che adesso invece probabilmente resterà, salterà quindi anche la nuova evoluzione tattica. Si ricomincia con la fantasia e lo squilibrio. Per la prima volta la Roma ha dato segnali di vuoto. Dipende ancora da Totti, che non può essere onnipresente, segna tanto e subisce altrettanto. Sono i sintomi di chi fa fatica a ritrovare la sua dimensione. Ci riuscirà, ma non l’ha ancora fatto.

Il Napoli sta girando intorno a se stesso, ma qualunque innovazione lascia imperturbabile la squadra se non passa dalle capacità di dribbling di Mertens, Insigne ed Hamsik. È la magia facile del 4-2-3-1. Quando vuol giocare a calcio è sempre in inferiorità numerica in mezzo al campo. Il Napoli è molto forte quando gioca correndo. Quando va alla velocità degli avversari spesso li subisce. È andata benino l’Inter, nel senso almeno che ci sono novità. Icardi è un centravanti che cresce in fretta, Osvaldo in Italia è forse il migliore. E il resto della squadra gioca in modo «scandalosamente» chiuso. Più del metodo di gioco, vale l’adattabilità dei giocatori a quel metodo. Mazzarri oggi ha convinto l’Inter che quella è la strada migliore. Per chiarezza d’intenti e possibilità di realizzarli, l’Inter mi sembra la squadra che ha usato meglio i quaranta giorni di lavoro. Non conosco ancora il Milan. Mi sembra molto legato a El Shaarawy, che è ottimo ma non vale ancora la differenza. Il resto sembra uno di quei carri da mercanzia nel deserto: dentro ci trovi di tutto, ma niente davvero buono. Va bene per un souvenir, non per un salto artistico. È una buona squadra la Lazio se troverà chi fa gol. È una buona squadra la Samp che ha in Gabbiadini forse il nuovo Immobile. Questo ha forse detto l’estate, che sta però già passando.