(Il Corriere della Sera - P. Casarin) La tecnologia televisiva è già operativa nelle partite di serie A. È un ulteriore arbitro che fischia in ritardo di qualche giorno rispetto a quelli tradizionali. Non è un fischio immediato, anzi il verdetto passa attraverso più valutazioni intermedie del prodotto televisivo, si confronta ancora con la memoria dell’arbitro e finisce sul comunicato della Lega. Percorso democratico, quello della prova tv, che si presta al ricorso. Non è la moviola, ma adopera gli stessi mezzi tecnici; si propone di aprire alla verità solo la condotta violenta senza finalità agonistiche, come la violenza nel gioco, e mira a scovare intenzionalità e potenzialità lesive nel comportamento di un calciatore nei confronti di un avversario. L’Uefa è molto più decisa nel punire le varie violenze: raccoglie la prova e sanziona direttamente.
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Fischio in ritardo di qualche giorno
(Il Corriere della Sera – P. Casarin) La tecnologia televisiva è già operativa nelle partite di serie A.
L’arbitro non viene ascoltato, quello che poteva fare sul campo è stato già visto. La contesa tra Destro e Astori ha vissuto tre momenti in rapida successione: Destro appoggia da tergo la mano sulla spalla del difensore (calcio di punizione deciso da Massa), Destro con un energico movimento del braccio sinistro colpisce il capo di Astori con una manata (Massa e collaboratori non vedono questo gesto), Destro cade a terra e Astori gli afferra la maglia ricevendo il giallo. La prova tv è intervenuta a colmare un vuoto arbitrale all’interno di un’azione più complessa. In questa stagione la prova tv è stata chiesta 12 volte, un numero preoccupante. Non è che alcuni calciatori dimenticano che in serie A ci sono tante telecamere che, in qualche maniera, completano il lavoro arbitrale?
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