rassegna stampa roma

Due cartoline per Zeman. Gli epurati di Roma salvano Prandelli

(Corriere della Sera – A.Bocci) – Gli epurati di Zeman lanciano la giovane Italia di Prandelli. Daniele De Rossi, nel giorno in cui raggiunge a quota 81 Tardelli e Bergomi nella hit parade delle presenze azzurre, vola in mezzo...

Redazione

(Corriere della Sera - A.Bocci) - Gli epurati di Zeman lanciano la giovane Italia di Prandelli. Daniele De Rossi, nel giorno in cui raggiunge a quota 81 Tardelli e Bergomi nella hit parade delle presenze azzurre, vola in mezzo all’area sul cross di Pirlo e riscalda il cuore di Prandelli, cancellando la sofferenza in una partita strana, difficile e complicata dall’arbitro. Diciassette minuti dopo tocca all’italo argentino Osvaldo firmare il gol della tranquillità, il terzo in nazionale, sempre in trasferta dopo la doppietta in Bulgaria. Cartoline per il boemo che contro l’Atalanta aveva rinunciato a entrambi. Cinque giorni dopo De Rossi e Osvaldo parlano con i gol. Daniele è un gigante, il migliore dell’Italia, anche nei momenti in cui la squadra soffre: lotta, contrasta, segna e regala anche l’assist per l’amico giallorosso.

«Non devono parlare, ma rispondere sul campo e così hanno fatto. Sia Daniele che Osvaldo hanno giocato bene », la benedizione di Prandelli. De Rossi resta in silenzio anche dopo. È l’ultimo a uscire dallo spogliatoio azzurro e si infila nel pullman senza aprire bocca. Sorride felice, finalmente disteso e rilassato. Dentro però conserva rabbia e amarezza. Osvaldo, invece, non si fa pregare. Le sue parole suonano come un altro gol per chi crede che Zeman abbia sbagliato a lasciarlo fuori. «Sono contento di aver segnato e aver aiutato l’Italia a vincere una partita importante », dice cercando di rimanere più freddo e distaccato possibile. Ma poi non riesce a trattenersi: «La rete non la dedico a Zeman, ma alle persone che mi vogliono bene e che hanno fiducia nel sottoscritto. Mi si può dire tutto,ma non che non mi impegno negli allenamenti», la risposta più addolorata che rabbiosa al suo allenatore. E ancora: «Non ho niente da chiarire e vado avanti per la mia strada. Ora penso all’azzurro e spero di giocare titolare contro la Danimarca. Credo che il lavoro paghi e sia la risposta migliore». Lo è in attesa di un chiarimento a Trigoria. Zeman e Osvaldo in questi giorni non si sono sentiti, l’attaccante lo conferma.

Gli juventini stanno fuori da questa diatriba romana, ma sorridono: «Non metto il naso in casa d’altri però quando vengo in nazionale sono contento di trovare giocatori come Lele e Osvaldo...», racconta Buffon. Prandelli esce dalla polemica romanista e si gode il primo posto nel girone anche se non abbassa la guardia: «L’Italia, però, mi è piaciuta, ha giocato con personalità e mantenuto sempre il controllo». Inoltre il gol dell’Armenia era da annullare: «Quando due giocatori si scontrano di testa, bisogna fermare il gioco. Il resto sono solo delle chiacchiere». È la svolta dopo il pareggio in Bulgaria e la vittoria stentata con Malta? «La svolta no. Però sono contento del gioco. Abbiamo sofferto più qui che a Sofia però siamo in crescita». Prandelli non ha mai temuto di non farcela anche se, dopo la rete di De Rossi, si fa il segno della croce in panchina: «Quando sprechi palle gol così clamorose, come abbiamo fatto all’inizio, qualche pensiero negativo puoi farlo. Ma l’ho scacciato in fretta. Siamo stati in partita dall’inizio alla fine cercando sempre di vincere».