Prolungamento del Daspo fino a otto anni, misure di prevenzione in caso di recidiva, potere di divieto di trasferta assegnato al ministro dell’Interno: sono le principali novità contenute nel decreto sulla sicurezza del calcio che sarà portato la prossima settimana all’esame dell’intero governo da Angelino Alfano. Alla vigilia della prima riunione dell’Osservatorio che dovrà diramare le linee guida in vista dell’avvio del campionato, al Viminale si mette a punto il provvedimento. Ci si muove su un doppio binario, perché sottolinea lo stesso Alfano «il nostro obiettivo è tenere i violenti lontani dagli stadi per incentivare la presenza delle famiglie». E dunque si cerca di spezzare anche il legame perverso che — come si è dimostrato in occasione della finale di Coppa Italia tra Roma e Napoli del maggio scorso — esiste tra le società e i capi ultrà.
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Daspo di 8 anni, sorveglianza speciale le misure del governo contro i violenti
Queste le misure di sicurezza da adottare in caso di disordini
Il Daspo prolungato. Per i tifosi violenti il divieto di ingresso negli stadi potrà durare fino a otto anni. Nel caso di recidiva scatteranno però provvedimenti ben più drastici come l’obbligo di firma in commissariato e addirittura la sorveglianza speciale, proprio come avviene per chi compie gravi reati. Si allarga la «rosa» dei comportamenti che consente l’emissione del Daspo e una norma inserita nel decreto impedirà — a chi ha subìto il provvedimento — di poter ottenere licenze di attività di merchandising legata alla propria squadra. È un modo per allontanare i capi delle tifoserie dai vertici dei club: accade spesso che la commercializzazione dei gadgets originali venga infatti affidata proprio a chi guida il tifo delle curve.
Nel decreto sono previste modifiche al codice penale per aggravare le sanzioni in caso di frode sportiva e si è deciso di inserire un articolo che obbliga le società di ridurre l’ampiezza dei settori dello stadio in modo da consentire un controllo più serrato degli spalti.
Il «codice rosso». Sarà il ministro dell’Interno, in caso di episodi gravi, a poter disporre il divieto di trasferta anche per diverse giornate di campionato. L’Osservatorio, che da questa mattina è affidato alla guida di un poliziotto esperto come Alberto Intini, valuterà ogni settimana l’indice di rischio degli incontri in una scala da 1 a 4 e in caso di valore più alto scatterà il «codice rosso» con la sospensione di ogni agevolazione per i tifosi, il divieto di giocare la sera e infine le porte chiuse.
«Seguiremo — chiarisce Intini — quattro indicatori: la sicurezza dello stadio, i rapporti tra le due tifoserie, il comportamento di ogni tifoseria nella partita precedente, l’importanza del risultato. Negli incontri che riterremo più pericolosi potremo anche stabilire che l’ingresso degli ospiti nello stadio avvenga fino a due ore dal fischio di inizio, in modo da poter tenere sotto controllo la situazione interna, ma anche ciò che avviene all’esterno degli impianti». Fondamentale viene ritenuto il ruolo degli steward che dovranno seguire le tifoserie anche in trasferta.
Agevolazioni alle famiglie. Si procede con la linea repressiva, ma si incentiva anche quella ricettiva. Le società dovranno prevedere sconti e agevolazioni per chi, dice Alfano, «vuole restituire dignità al calcio». E dunque dovranno attivare la «vendita di bigliet-ti on line, anche attraverso smartphone e tablet proprio come già avviene per i treni, consentendo l’acquisto anche pochi minuti prima della partita e non come avviene adesso soltanto fino al giorno precedente». È Intini a chiarire che «sarà incentivata al massimo la fidelizzazione alla squadra con riduzioni di prezzo per gli under 16 e gli over 60. Chi ha la tessera del tifoso e non ha alcun precedente può portare allo stadio altre due persone, anche se non sono possessori della tessera. Ci saranno «pacchetti» speciali per le famiglie e per gli stranieri. pur se allo stadio anche senza tessera del tifoso. Ancor più incisiva dovrà essere la lotta al razzismo «con un monitoraggio speciale alle interno delle tifoserie e e campagne di comunicazione che coinvolgeranno anche le scuole. Ma soprattutto con sanzioni pesanti nei confronti di chi non rispetta i codici».
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