La Roma cade a Bergamo (2-1) e dice praticamente (ma non ancora aritmeticamente) addio al sogno di raggiungere la Champions League attraverso il campionato, scrive Gianluca Piacentini su Il Corriere della Sera. Ora la strada per arrivare a giocare la più importante (e ricca) coppa europea passa per il mantenimento del sesto posto (i giallorossi hanno un punto di vantaggio sulla Lazio) e per la vittoria dell'Europa League da parte dell'Atalanta, che però in classifica non dovrà chiudere la stagione più su del quinto posto. In pratica ai giallorossi serve un mezzo miracolo, se non di più. La differenza vista in campo ieri sera è stata più ampia rispetto a quanto non dica il risultato, lo ha ammesso anche l'allenatore giallorosso. "Loro sono forti, vanno al doppio di tante squadre in Italia e in Europa. Da parte nostra, c'è stata una reazione alla fine, dopo il rigore, ma avremmo dovuto reagire prima. Esistono le reazioni nel calcio, quella spinta la dobbiamo trovare dentro di noi, vincere qualche duello in più e fare la giocata giusta in più. Non possiamo aspettare un rigore per riaprire una partita, perché dopo il primo gol ci siamo sciolti. So quanto è difficile giocare in questi stadi, ma abbiamo rischiato di prendere tanti gol e non va bene".
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