Nel 1962 la serie A finì il 15 aprile, c’erano i Mondiali in Cile, scrive Massimo Perrone su "Il Corriere della Sera". La Roma chiuse 5ª, mentre la Lazio era reduce da un ko per 4-1 con la Pro Patria nel suo primo campionato di B quando, il 25 aprile, si giocò il derby di CoppaItalia. Al 120’, ancora 0-0: un legno a testa (Carpanesi e Governato), un gol di Angelillo annullato ad una Roma senza 4 azzurri, Losi, Menichelli, Lojacono e Pestrin, ma che vinse 6-4 ai rigori. Manfredini superò 6 volte Pezzullo, riserva laziale subentrata al 46’ a Cei: dal dischetto sempre lo stesso, allora si poteva. A Longoni ne parò due Fabio Cudicini, futuro vincitutto col Milan e futuro padre di Carlo, che giocò una sola sfortunatissima partita con la Lazio nel ‘96 (col Cagliari), restando in campo col ginocchio rotto a sostituzioni finite. La Roma fu poi eliminata nei quarti dal Napoli, diventato l’unica squadra di B della storia a vincere la Coppa Italia; e promosso in A a +1 sulla Lazio, un punto "rubato" al Flaminio, quando finì 0-0 e l’arbitro non vide un gol di Seghedoni che aveva sfondato la rete.
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Coppa Italia, il derby infinito
Il 25 aprile del 1962 la Roma batteva la Lazio ai rigori per 6-4 dopo 120 minuti di gioco
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