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Con la Samp basta Torosidis. E la Roma ritrova la Juve

(Corriere della Sera – L.Valdiserri) Non sarà una rivincita vera e propria, ma questo offriva il menù portato dalla Sampdoria e questo la Roma si è presa.

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(Corriere della Sera - L.Valdiserri) Non sarà una rivincita vera e propria, ma questo offriva il menù portato dalla Sampdoria e questo la Roma si è presa. Nel quarto di finale «secco» del 21 gennaio, all’Olimpico, i giallorossi avranno l’occasione di ritrovare la Juventus e provare a cancellare lo 0-3 di campionato, risultato troppo severo per quello che si è visto in campo anche se in Italia, come Garcia ha imparato in fretta, chi vince ha sempre ragione. È questo l’esito di una partita che sia il tecnico francese che Mihajlovic hanno affrontato facendo turnover. Ma un conto è attingere a una panchina ricca e un altro fare di necessità virtù. Gli obiettivi dei blucerchiati sono altri e, a partire dai tifosi per salire fino ai vertici del nostro calcio, la Coppa Italia resta il figlio di un dio minore. Così Sinisa, svillaneggiato per tutta la gara da cori che non fanno onore a chi li canta, ha schierato dieci riserve insieme, mettendo negli undici il solo Obiang perché squalificato in campionato. Ha deciso la gara un gol di Torosidis, dopo 6’ e una bella combinazione a sinistra tra Ljajic e Dodò. Sul cross del terzino brasiliano, che da infortunato cronico l’anno scorso con Zeman (ieri in tribuna) è diventato un giocatore più che dignitoso, Fiorillo è riuscito a stoppare Destro, ma non ha potuto fare nulla sul tap-in del greco. Il portiere è stato assoluto protagonista, con un miracolo su Florenzi (35’) e parate importanti su Ljajic, ancora Florenzi e Torosidis. L’unico limite della Roma, ieri sera ma anche più in generale, è la bassa percentuale di realizzazione rispetto alle occasioni create. «Ma mi preoccuperò — ha detto Garcia — quando non produrremo così tanto».

A sorpresa c’è stato l’esordio di Radja Nainggolan, che mercoledì non era neppure nella lista dei convocati. Una scelta che si spiega con un’importante operazione di mercato: Michael Bradley, infatti, è stato ceduto al Toronto Fc, che gioca il massimo campionato americano (Mls). L’offerta arrivata a Trigoria e al giocatore era una di quelle che non si possono rifiutare; alla squadra 10 milioni di dollari (circa 7,5 milioni di euro) più bonus legati alla disputa di alcune amichevoli; a Bradley 3 milioni di euro l’anno per cinque stagioni con opzione per la sesta, mentre a Roma guadagnava 800mila euro.

Così la Roma, che aveva pagato Bradley 4,5 milioni di euro un anno e mezzo fa, si è quasi ripagata la comproprietà di Nainggolan. Il belga ieri ha giocato come se fosse in giallorosso da una vita. Unico neo, un gol divorato su bell’assist di Ljajic. In caso di vittoria della Roma sulla Juve, a febbraio, ci potrebbe essere una doppia semifinale contro la Lazio (addirittura tre gare in una settimana, visto che il 9 ci sarà la stracittadina di campionato), con il carico di tensione già sperimentato nella finale dello scorso anno. Ma è inutile parlarne con Garcia, che ha avvisato la truppa: guai a chi pensa alla Juve, perché prima ci sono Genoa e Livorno in campionato. Inutile, anzi dannoso, avventurarsi più in là