Gli scontri di Champions League di mercoledì sera diventano un caso internazionale. E non solo in ambito sportivo. A chi gestisce l’ordine pubblico nella Capitale non sono piaciute le dichiarazioni pubblicate su alcuni giornali inglesi che hanno soprannominato Roma «la città dei coltelli». «Non accettiamo lezioni da nessuno - spiegano - tantomeno da chi ha a che fare con un tasso di criminalità molto più alto di quello della Capitale, dove le coltellate sono all’ordine del giorno, perfino fuori dalle scuole».
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Champions, gli scontri sono un caso internazionale
Intanto però Roma ha ottenuto di far parte delle capitali che ospiteranno gli Europei itineranti del 2020 e sempre ieri l’Uefa ha aperto un’inchiesta sui fatti di mercoledì.
Una replica chiara, diretta, soprattutto dopo le accuse di non aver approntato un servizio adeguato per l’accoglienza, la scorta e il contenimento degli ultrà del Cska Mosca in trasferta a Roma, responsabili dei gravi incidenti sul lungotevere e in curva che hanno provocato 17 feriti (13 steward e 4 poliziotti) oltre ai due tifosi ospiti, uno dei quali accoltellati e l’altro picchiato dai romanisti.
«In campo internazionale è noto che la polizia del paese della squadra ospite deve accompagnare i propri tifosi e collaborare con le autorità di casa nella gestione dell’ordine pubblico - aggiungono gli investigatori -, in questo caso non è successo. La banca dati Interpol fornisce informazioni su personaggi a rischio, è vero, ma in caso di tifosi la cosa è più complicata e queste notizie non sono sempre disponibili».
Oltre che in Questura, le critiche non sono piaciute anche in Prefettura, sempre in prima linea sulla prevenzione degli incidenti all’Olimpico, con il prefetto Giuseppe Pecoraro che ha annunciato da tempo la sua intenzione di non far giocare in notturna le partite considerate a rischio, o addirittura fuori da Roma. Gli incidenti, anche i più recenti, sono spesso seguiti dagli spettri di eliminare la Capitale dal giro del grande calcio internazionale. Come la finale di Champions, assegnata a Milano per il 2016. «È una semplice questione di rotazione delle sedi - sottolinea ancora chi indaga - A Roma quella partita si è giocata di recente».
Intanto però la città ha ottenuto di far parte delle capitali che ospiteranno gli Europei itineranti del 2020 e sempre ieri l’Uefa ha aperto un’inchiesta sui fatti di mercoledì.
«Ci sarà sicuramente un procedimento disciplinare, perché sono scene intollerabili che non vogliamo vedere in uno stadio europeo», spiega il segretario generale Gianni Infantino. «Ha ragione l’Uefa», sottolinea il presidente del Coni Giovanni Malagò, mentre il M5S ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno per chiedere perché romanisti e russi siano entrati in contatto.
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