rassegna stampa roma

Atalanta-Roma, un’altra chiave di lettura

I disordini di Bergamo si portano dietro conseguenze e polemiche, fatti sui quali c'è il sospetto che siano stati ingigantiti a livello mediatico per precise finalità

Redazione

Se, quindi, la premessa doverosa da fare è che i disordini di Bergamo sono deprecabili (e che senz’altro si deve solidarizzare con chi ne è rimasto vittima), è anche vero che può venire il sospetto che gli stessi siano stati successivamente mediaticamente ingigantiti per precise finalità.

Chi scrive pensa che ad ogni azione debba corrispondere una reazione, purché questa sia proporzionata.

Diversamente argomentando, ben potrebbe essere punito con pene incredibili chiunque commette un qualsiasi reato, a prescindere dalla sua tipologia e dalle circostanze.

Ed allora, scrive Lorenzo Contucci su Il Fatto Quotidiano (IoGiocoPulito), la realtà dei fatti dice che Atalanta-Roma di domenica scorsa, vede un’apertura del settore ospiti per una partita a rischio vista l’atavica rivalità tra le tifoserie. Le gestione è stata tuttavia eccellente nella prima parte, atteso che tutti i tifosi della Roma sono riusciti ad accedere senza difficoltà e con una corretta organizzazione nel settore ospiti dell'Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo.

Desta invece più perplessità il dopo partita, gestito nell’oscurità della sera e ciò in quanto – ad avviso di chi scrive – è stato un errore consentire durante il deflusso dei romanisti la presenza di tifosi atalantini a breve distanza dal parcheggio del settore ospiti, così come è stato un errore lasciare aperto il cancello che separava detto settore dal resto.

Solitamente i tifosi ospiti vengono fatti defluire nell’antistadio quando di tifosi di casa, in giro, non ce n’è nemmeno l’ombra, ma in questo caso l’uscita è stata fin troppo rapida, con sorpresa di tutti.

Ciò detto in ordine al fatto, che poi si è sviluppato con il lancio di molti lacrimogeni a fronte di disordini di gravità limitata, si è quindi assistito a un clamore mediatico di grande risonanza, condito anche da foto false che riguardavano altri disordini avvenuti in Francia.

Cui prodest?

Sicuramente a chi gestisce l’ordine pubblico, che in situazioni mediatiche di questo tipo non avrà difficoltà a riaffermare la correttezza del suo operato, anche quando riguarda situazioni ingiuste come le famose barriere introdotte allo Stadio Olimpico. Oltre questo, si avrà vita facile a disporre misure eccezionali che comprimono i diritti di tutti per i comportamenti tenuti da pochi, secondo la concezione del diritto penale tedesco ante 1945.

E’ infatti evidente, che nel momento in cui si vocifera in ordine al fatto del voler chiudere tutte le trasferte ai tifosi giallorossi, con buona pace della tanto sbandierata tessera del tifoso, si deve respingere alla base il concetto, perché travalica i poteri dello stesso Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.

L’ONMS, infatti, non dovrebbe essere una sorta di giudice sportivo delle tifoserie, perché il ruolo che gli ritaglia la legge è quello di valutare i profili di rischio di ogni singola partita ed alzi la mano chi pensa che un’ Atalanta/Roma è rischiosa come un Sassuolo/Roma.

Se, poi, la strada che si intende perseguire è quella del colpirne molti per educarne pochi, ben posso dire che la stessa non è affatto corretta e che rischia di portare ad amare conseguenze anche per la vita civile

Ma quando il popolo se ne accorgerà sarà troppo tardi.