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Tancredi: “Lo staff spagnolo si è ben fuso con quello italiano”

Franco Tancredi, il nuovo preparatore dei portieri della Roma, fortemente voluto e riportato a casa da Franco Baldini, ha concesso un’intervista ai microfoni di Rete Sport.

Redazione

Franco Tancredi, il nuovo preparatore dei portieri della Roma, fortemente voluto e riportato a casa da Franco Baldini, ha concesso un’intervista ai microfoni di Rete Sport.

Quali differenze ci sono tra il ruolo del portiere così come concepito e questo nuovo sistema di gioco? Gli allenamenti sono più specifici, perche il portiere è quello che fa ripartire l’azione e viene chiamato in causa spesso. Ha lavorato con grandi portieri.

 

Quali portieri l’hanno colpita di più? Il portiere deve sapere parare, poi dipende dagli allenatori, dal tipo di gioco, ma la cosa principale è che il portiere faccia il portiere. Soprattutto se viene impegnato raramente. I migliori con cui ho lavorato sono Buffon e Casillas, che secondo me insieme a julio Cesar sono i più forti. Il portiere è un ruolo particolare, un po’ solitario.

Pigliacelli ha detto di essere appassionato di pesca.Il portiere è un uomo solo? E’ un ruolo di grande responsabilità, perchè dopo di lui non c’è nessuno. La difficoltà è più che altro mentale e il portiere deve sbagliare il meno possibile.

I portieri della Roma sono pronti? I portieri a disposizione sono 4 e hanno grande disponibilità e impegno. Si adattano benea questo nuovo modo di lavorare. Curci lo conosco bene, l’ho allenato per 5 anni e confido in lui. Se si fa scattare qualcosa nella testa potrebbe essere una piacevole sorpresa. Poi dovrebbe arrivare un nuovo portiere. Io farò del mio meglio con il materiale che avrò a disposizione. Luis Enrique? E’ arrivato da 10 giorni e sta cercando di inculcare questo entusiasmo e questa convinzione nel gruppo. Sono tutti molto disponibili e lo staff spagnolo si è ben fuso con quello italiano. Si lavora in funzione della Roma. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.

Questo ritorno a casa, dopo un periodo difficile, che sensazione le ha scaturito? La mancata comunicazione delle reali condizioni i quel periodo non ho saputo comunicarle e ho capito perché i tifosi ce l’avevano con me. Questo problema della comunicazione mi ha sempre penalizzato. Ora sono talmente felice e fortunato di questa possibilità e spero di poter essere utile alla causa. Roma per me rimane uno dei primi club d’Europa.