Sostenibilit? economica che altrove(ad esempio dal Regno Unito da tempo si osserva e si studia il calcio tedesco in particolare per il grande coinvolgimento dei tifosi e per la stabilit? finanziaria dei club) hanno compreso essere la chiave per la ricostruzione che la Bundesliga ha attuato a partire dagli anni '90 e che attualmente ci consegna il Bayern Monaco, probabilmente, come il Top club per gestione complessiva al mondo. Particolare che per? non ? sfuggito al presidente dell?Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi, da sempre una mosca bianca nel mondo del calcio italiano, che in un intervista riportata dal sito web Arezzonotizie ha sottolineato come anche in Italia sia percorribile la via di un maggiore coinvolgimento dei tifosi negli assetti di propriet? dei club sia come sostegno economico, ma sopratutto come strumento di vigilanza e controllo per quanto riguarda la situazione finanziaria del club per evitare dissesti e fallimenti di club storici in tutte le divisioni e categorie.
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Tommasi: “L?azionariato popolare? Una strada perseguibile anche in Italia”
Sostenibilit? economica che altrove(ad esempio dal Regno Unito da tempo si osserva e si studia il calcio tedesco in particolare per il grande coinvolgimento dei tifosi e per la stabilit? finanziaria dei club)
L'elogio di Tommasi all'azionariato popolare:"Strada perseguibile anche in Italia"
?L?azionariato popolare? Una strada perseguibile anche in Italia?. A parlare ? Damiano Tommasi, presidente dell?Associazione Italiana Calciatori. ?In Europa esistono realt? come il Bayern Monaco in cui i tifosi hanno oltre il 50 per cento delle azioni del club, senza contare che da pi? di diciotto anni il Bayern chiude i propri bilanci in attivo?.
Secondo lei il modello dell'azionariato popolare gi? attuato in Spagna e Germania potrebbe essere introdotto anche in Italia?
?Negli ultimi anni in Italia sono sparite dai campionati professionistici societ? come Arezzo, Triestina e Piacenza. Tutte realt? gestite da imprenditori, privati che non hanno rispettato quello che oggi viene chiamato fair play finanziario. A mio avviso l?azionariato popolare pu? essere percorribile in Italia cos? come attuato in altri paesi. ? un progetto realizzabile in grado di portare vantaggi sia ai club che alle citt?, penso ad esempio a sponsorizzazioni e ad un legame pi? stretto tra il club e realt? locali. Alcune societ? di Serie A come il Cagliari sulla maglia portano il logo della regione, di enti o magari associazioni radicate nel territorio?.
Ad Arezzo dal 2010 ? attivo il comitato Orgoglio Amaranto che detiene il 2% delle quote della societ? ed ha compiti di vigilanza e controllo per quanto riguarda la situazione finanziaria del club.
?Parlavo anche di questo. L?azionariato popolare non deve essere considerato solo come uno strumento per reperire fondi, ma come un mezzo per avvicinare i tifosi e farli partecipare alla vita e alla gestione della societ? per vigilare ed evitare possibili dissesti. L?esempio in Europa del Bayern Monaco ? evidente. In Italia purtroppo Arezzo, Triestina e Piacenza solo per citare alcune squadre, sono sparite dai campionati professionistici a causa di una mala gestione da parte di singoli imprenditori. Creare un legame con i propri tifosi anche al di fuori della partita permetterebbe ai club di poter vivere sette giorni su sette a stretto contatto con i propri supporters?.
A partire dalla stagione 2014/2015 la Lega Pro passer? da 90 a 60 squadre suddivise in tre gironi da 20 formazioni. Non c?? il rischio di vedere implodere la Serie D dove troppo spesso si parla di accordi economici non mantenuti nei confronti dei giocatori?
?Tecnicamente nei dilettanti si parla di rimborso spese e non si fa riferimento a stipendi o contributi. ? comunque un campionato da tenere sotto controllo perch? spesso i rimborsi non vengono elargiti come dovrebbero senza contare che in certi casi il calcio viene utilizzato come un puro mezzo di propaganda dai presidenti. Non ? una realt? semplice e il tema degli accordi economici tra societ? e giocatori dovr? essere affrontato nelle sedi opportune?.
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