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Tesseramento negato a minore migrante: Figc condannata

Il tribunale civile di Palermo ha dato ragione all'assessore Ciulla che ha impugnato la decisione della Federcalcio. Per il giudice sarebbe un atto "discriminatorio". Il giovane è arrivato dal Mali senza genitori

Redazione

La Federcalcio è stata condannata per avere negato il tesseramento di un minore originario del Mali e arrivato in Italia senza genitori. Secondo il giudice Michele Ruvolo del tribunale civile di Palermo il comportamento della Federazione sarebbe "discriminatorio".

Il ragazzo vive a Palermo con una coppia di affidatari e la tutela dell'assessore alla cittadinanza sociale Agnese Ciulla. Il regolamento della Fifa stabilisce alcune limitazioni nei confronti di migranti minori non accompagnati per evitare eventuali operazioni speculative. E per questo una società di calcio non ha potuto tesserare A.T., decisione impugnata dall'assessore Ciulla con l'assistenza dell'avvocato Giuseppe Cascina. Il giudice ha accolto il ricorso sostenendo che almeno in questo caso non esistono rischi di "comportamenti speculativi" e anzi l'esclusione del ragazzo dalle competizioni ufficiali determina per lui un danno materiale. Fonti della Figc fanno notare solo che la federazione si uniforma alle norme della Fifa, che sono rigidissime per evitare il fenomeno della tratta dei bambini calciatori.