È da poco terminata l'assemblea straordinaria della Lega Serie A, tenutasi oggi a Milano in via Rossellini a partire dalle 13.15. I club, chiamati ad esprimersi intorno al Decreto legge che vorrebbe addebitare loro parte delle spese degli straordinari delle forze dell'ordine, hanno opposto il loro secco rifiuto; nella delibera si richiede infatti che "l'intero testo degli articoli 3-ter e 3-quater sia definitivamente soppresso, in quanto prefigurante l'introduzione di una vera e propria tassa posta soggettivamente a carico delle sole società sportive organizzatrici degli eventi per la fornitura di un servizio pubblico (il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico in occasione di eventi e manifestazioni) non opzionale ma previsto per legge nell'interesse dell'intera collettività e, come tale, in palese contrasto col principio di uguaglianza e l'obbligo generale di contribuzione alla spesa pubblica sanciti dagli articoli 3 e 53 della Costituzione della Repubblica Italiana".
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Terminata l’assemblea straordinaria: i club di Serie A richiedono la “definitiva soppressione” della tassa sul mantenimento dell’ordine pubblico
Il comunicato: "In nessun altro paese europeo i costi relativi all'impiego delle Forze dell'ordine nelle aree esterne agli stadi sono posti a carico delle società di calcio, ma normalmente a carico della collettività in generale, e questo anche...
Di seguito il testo completo della delibera:
"L'Assemblea delle società della Lega Serie A, riunitasi in seduta straordinaria in data odierna per valutare l'iter di approvazione del disegno di legge di conversione del D.L. 22 agosto 2014, n. 119, recante "disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell'interno", con particolare riferimento al testo del nuovo articolo 3-ter approvato in sede referente dalle Commissioni riunite I e II ("Una quota non inferiore all'1 per cento e non superiore al 3 per cento degli introiti complessivi derivanti dalla vendita dei biglietti e dei titoli di accesso validamente emessi in occasione degli eventi sportivi è destinata a finanziare i costi sostenuti per il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico in occasione degli eventi medesimi, e in particolare per la copertura dei costi delle ore di lavoro straordinario e dell'indennità di ordine pubblico delle Forze dell'ordine"), ha deliberato all'unanimità:
- di esprimere, in via preliminare, pieno apprezzamento per i dispositivi introdotti con il Decreto Legge n. 119 del 22 Agosto 2014 ai fini del miglioramento delle condizioni di sicurezza e di efficacia di gestione dell'ordine pubblico in occasione delle manifestazioni sportive;
- di confermare, in via pregiudiziale rispetto a qualsiasi valutazione di merito sul disegno di legge in oggetto, il pieno rispetto e la più ampia gratitudine per il preziosissimo lavoro quotidianamente svolto da tutti i rappresentanti delle Forze dell'ordine e dalle Autorità responsabili dell'ordine e della sicurezza pubblica in genere per le attività di prevenzione, controllo e contrasto degli episodi di violenza in occasione degli eventi sportivi in generale e in particolare per quelli organizzati dalla Lega;
ciò nondimeno,
- di ribadire con decisione che il sistema del calcio italiano contribuisce già alla fiscalità generale del Paese, secondo gli ultimi dati disponibili riferiti all'anno d'imposta 2011, per un ammontare di 1 miliardo e 34 milioni di euro di imposte dirette e indirette, 741 dei quali attribuibili ai soli club di Serie A (fonte: FIGC, ReportCalcio 2014);
"- di sottolineare altresì come, per effetto delle modifiche legislative introdotte negli ultimi anni, le società di calcio hanno sopportato - in via assolutamente esclusiva e per le stesse finalità del DL 119 - oneri straordinari pari a diversi milioni di euro per l'adeguamento infrastrutturale degli impianti (tornelli, videosorveglianza, sala GOS, biglietterie, area di massima sicurezza, preselettori, prefiltraggio, adeguamento settori ospiti, barriere divisorie, varchi dedicati), nonostante gli stadi siano, nella maggior parte dei casi, di proprietà pubblica, e sostengono periodicamente costi altrettanto significativi per il mantenimento delle condizioni di sicurezza nelle giornate di gara, in ottemperanza a quanto stabilito dal Decreto del Ministero dell'Interno dell'8 agosto 2007 in merito all'affidamento in via esclusiva ai club calcistici di una serie di servizi e attività di prevenzione, controllo e assistenza agli spettatori all'interno degli stadi (oneri connessi all'impiego e alla formazione degli steward, servizio antincendio, servizi di assistenza medica). In complesso, facendo riferimento all'impiego certificato dal Ministero dell'Interno di circa 200.000 steward a stagione sportiva negli stadi di Serie A, B e Lega Pro (fonte: FIGC, ReportCalcio 2014), si può stimare un costo totale sostenuto dai club italiani di circa 17 milioni di euro all'anno per il solo impiego degli steward e il servizio antincendio negli stadi, cui vanno aggiunti costi non facilmente quantificabili per la formazione e l'aggiornamento degli addetti. Di contro, anche in conseguenza di tali maggiori oneri assunti in via esclusiva dalle società sportive, tra il 2004 e il 2013 il contingente delle forze dell'ordine impiegato annualmente in occasione delle gare di Serie A, B e Lega Pro si è praticamente dimezzato, riducendosi del 48% (fonte: Ministero dell'Interno, 2014);
- di evidenziare inoltre che, in ottemperanza al dettato del Decreto legislativo 9/2008, una quota parte dei circa 38 milioni di euro che vengono annualmente destinati alla "Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre" (pari al 4% del totale dei ricavi della vendita centralizzata dei diritti audiovisivi della Serie A TIM) viene destinata "al sostegno degli investimenti per la sicurezza, anche infrastrutturale, degli impianti sportivi" da parte delle diverse componenti del sistema calcistico e sportivo italiano;
- di ricordare che il recente documento della "Task Force del Ministero dell'Interno per la sicurezza delle manifestazioni sportive", sottoscritto anche dalla Lega Serie A, prevede una serie di nuovi impegni a carico delle società di calcio in materia di semplificazione della vendita dei biglietti con l'ausilio delle nuove tecnologie, ottimizzazione del servizio di stewarding, formazione dei "responsabili dei rapporti con le tifoserie" (SLO), riqualificazione degli impianti sportivi in chiave di comfort e abbattimento delle barriere divisorie, che comporteranno certamente ulteriori aggravi di costi per i club calcistici, soprattutto per quelli di Serie A;
- di rappresentare infine che in nessun altro paese europeo - come si evince dai dati di un recente studio realizzato dall'Associazione delle Leghe Europee di Calcio - i costi relativi all'impiego delle Forze dell'ordine nelle aree esterne agli stadi sono posti a carico delle società di calcio, ma normalmente a carico della collettività in generale, e questo anche laddove gli stadi sono di proprietà delle società sportive;
alla luce e in forza di tutto quanto precede,
- di chiedere senza indugio che, nella seconda lettura del disegno di legge prevista in Senato a partire da martedì 14 ottobre, l'intero testo degli articoli 3-ter e 3-quater sia definitivamente soppresso, in quanto prefigurante l'introduzione di una vera e propria tassa posta soggettivamente a carico delle sole società sportive organizzatrici degli eventi per la fornitura di un servizio pubblico (il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico in occasione di eventi e manifestazioni) non opzionale ma previsto per legge nell'interesse dell'intera collettività e, come tale, in palese contrasto col principio di uguaglianza e l'obbligo generale di contribuzione alla spesa pubblica sanciti dagli articoli 3 e 53 della Costituzione della Repubblica Italiana.
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