Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, commenta il ritorno in azzurro dell'attaccante del Liverpool, Mario Balotelli, convocato dal ct Antonio Conte in vista della sfida con la Croazia, valida per le qualificazioni a Euro 2016. «Ieri ho parlato con Conte e gli ho fatto i complimenti, ma non per Balotelli. Lui mi ha risposto in maniera estremamente chiara: 'noi lo dobbiamo testare, io non lo conosco. Quindi benissimo. Conte ha portato giovani e risorse nuove - ha aggiunto il numero uno del calcio italiano, a margine dell'assemblea elettiva della Lega Dilettanti svoltasi a Fiumicino -. Incontriamo la Croazia non più altre 71/esime nel ranking. Incontriamo gente preparata. La Croazia è una grossa realtà che sta emergendo con Modric e tutta quella gente. Sono molto fiducioso, ho una fiducia estrema in Conte». Tavecchio riconosce i meriti al neo commissario tecnico. «Ottiene dei consensi che avevo ipotizzato quando ho fatto la scelta ponderata. Devo ringraziare sempre gli sponsor. Abbiamo cambiato registro, si sa che il tecnico della nazionale è il tecnico della nazionale».
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Tavecchio su Balotelli: “Conte vuole testarlo, mi ha detto che non lo conosce”
Le parole del presidente della Figc a margine dell'assemblea elettiva della Lega Dilettanti svoltasi a Fiumicino
E poi lo stesso Tavecchio ribadisce la sua volontà in merito all'incontro con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che andrà in scena nel pomeriggio con al centro il taglio di 22,5 milioni di euro dai contributi dati dal comitato olimpico italiano alla federazione: «L'ambasciatore non decide, torna al governo e dice la situazione. Oggi non dirò niente di mio per impegnare la federazione, la federazione sarà impegnata collegialmente. Si tratta di discutere se questo tesoretto è disponibile e in quale misura. Non entriamo nel merito degli algoritmi, lì ormai c'è una delibera Coni e cosa dobbiamo dire? C'è un 10% tenuto da parte per riequilibrare gli errori del computer, vogliamo sapere se c'è o non c'è. Io esco e vado a dire in consiglio federale, questa è la proposta. Poi decidiamo cosa dobbiamo fare da grandi».
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