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Tavecchio: “Adotteremo il ‘gol non gol’ gia’ a partire dal prossimo campionato di Serie A”

Lunga intervista del presidente Carlo Tavecchio, dalla polemica della Lega Pro all'utilizzo della tecnologia in campo.

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C'è una richiesta di 15 società per la convocazione dell'assemblea. La mancata approvazione del bilancio è un fatto molto grave, nel caso specifico bisogna analizzare le motivazioni che io non credo siano insite nel bilancio”. Quindici società di Lega Pro hanno chiesto alla Figc la convocazione di un'assemblea straordinaria, un passaggio chiave nell'ottica di un'eventuale sfiducia al presidente Mario Macalli dopo la mancata approvazione del bilancio.  Lo rivela, in un'intervista all'Adnkronos,  il presidente federale Carlo Tavecchio che proprio oggi ha ricevuto una lettera dai club della serie minore. “Ognuno faccia le proprie iniziative per costruire un percorso di democrazia interna, ma la mancata approvazione è un fatto rilevante. In 15 anni di Lega abbiamo approvato all'unanimità bilanci che hanno raggiunto anche i cifre consistenti”. Tavecchio non si esprime sull'ipotesi di un passo indietro di Macalli, che è anche vicepresidente federale, ma sottolinea la necessità di trovare al più presto una soluzione.

Parlando dell’utilizzo della tecnologia nel nostro campionato, Tavecchio ricorda che: “Già un anno fa ero disponibile al 'gol non gol' quando tutti dicevano di no. Ora ribadiamo il concetto e se l'Ifab dovesse decidere che anche la linea dell'area grande è da valutare noi saremo disponibili. Ma il direttore di gara resta l'unico dominus della decisione da prendere. Noi adotteremo il 'gol non gol' già a partire dal prossimo campionato di Serie A. Abbiamo istituito una commissione che dovrebbe individuare, anche dal punto di vista economico, la tecnologia”.

Un altro tema trattato è quello delle diverse aggressioni ai direttori di gara registrate soprattutto nei campionati dilettantistici. Tavecchio, continua l’intervista: “Abbiamo approvato sanzioni economiche per quelle società che fanno atti di violenza fisica nei confronti degli arbitri” e auspica “di abolire le barriere a bordo campo. Continua: “Anche se la violenza è prima di tutto un problema culturale, non è possibile che siamo l'unico paese in Europa con due metri e venti di protezione e gli unici con queste arene dove si entra come in una recinzione”.

Sulla possibilità che l'Aia modifichi il regolamento per consentire a Marcello Nicchi di ricandidarsi per un terzo mandato alla presidenza, Tavecchio è cauto: “Noi non abbiamo ancora ricevuto niente, è una questione talmente delicata che dovrebbe riguardare tutto il panorama arbitrale”.