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Speranza: “Sogno di tornare allo stadio per la mia Roma, ma prima la scuola”

Intanto la Conferenza delle Regioni avalla l'aumento della capienza degli impianti al 25%. Contrario Zingaretti, che ha abbandonato anticipatamente l'aula

Redazione

Stadi aperti sì, ma prima la scuola. Si può riassumere così il pensiero del Ministro della Salute Roberto Speranza, che in un'intervista a Rai Radio 2 è tornato sul tema relativo alla riapertura degli impianti sportivi. Questo uno stralcio delle sue parole: "La scuola è una priorità assoluta. Non credo, lo dico con tutto il rispetto e da grande tifoso, che gli stadi abbiano la stessa priorità. Anch’io sono un appassionato di calcio e vorrei riportare mio figlio allo stadio dove siamo abbonati, in tribuna Tevere per seguire la Roma, ma voglio prima di tutto che mio figlio vada a scuola, che possa incontrare i suoi compagni e gioire dei momenti di socializzazione che la scuola offre. Allora, ristabiliamo un ordine. In questo momento la priorità assoluta è la scuola”. 

STOP ALLE REGIONI - Parole che suonano come una vera e propria frenata all'apertura arrivata direttamente dalla Conferenza delle Regioni, durante la quale era stata avallata l'estensione della capienza degli stadi al 25% del pubblico sostenibile. Per farlo è stato tenuto in grande considerazione il protocollo, che prevede l'obbligo della mascherina, la misurazione della temperatura all’ingresso dell’impianto e che siano assegnati posti esclusivamente a sedere e distanziati tra loro. Ipotesi alla quale si era mostrata fermamente contraria la Regione Lazio, con il delegato che, come comunicato dal governatore Nicola Zingaretti, ha abbandonato l'aula "perché in disaccordo con questa ipotesi. Non c’entra niente lo sport o il calcio, ma mantenere un minimo di logica e coerenza nelle scelte che si fanno per garantire la sicurezza degli italiani”.