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La Serie A dice sì alla Goal-line technology: ma per i club sarà una vera stangata…

Facendo il raffronto con gli altri campionati, in cui la Goal-line technology è già operativa, si evince quanto potrà arrivare a spendere ogni singolo club. Si parla complessivamente di una cifra attorno ai 200 mila euro all'anno.

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Ieri a Milano la Lega di A ha dato il via libera: la Goal-line technology, altrimenti chiamata 'Occhio di falco', sarà al primo punto dell'ordine del giorno della prossima Assemblea, in programma venerdì. I club della massima serie, in quell'occasione, come evidenzia goal.com,  saranno chiamati a votare l'introduzione della tecnologia per i cosiddetti 'goal fantasma' a partire dal prossimo campionato.

Sicuramente un discreto successo per il presidente Federale Carlo Tavecchio, che dell'introduzione della tecnologia nel calcio italiano ha fatto un proprio cavallo di battaglia. Ma sorge subito un problema: i costi dell'innovazione, infatti, che permetterà di dirimere molte situazioni difficili da valutare a occhio nudo, ricadranno infatti interamente sulle società, come spiegato ieri dallo stesso Tavecchio in conferenza stampa.

Facendo il raffronto con gli altri campionati, in cui la Goal-line technology è già operativa, si evince quanto potrà arrivare a spendere ogni singolo club. In Bundesliga, ad esempio, ogni società deve farsi carico di una spesa di 10 mila euro a partita. Se le cifre fossero quelle, ogni società spenderebbe complessivamente attorno ai 200 mila euro a stagione.

Sicuramente una cifra non da poco, considerate anche le difficoltà economiche evidenti del calcio italiano rispetto agli altri Paesi europei. Una questione non da poco, che andrà risolta quanto prima, pena arrivare a grossi contrasti fra la Lega e la FIGC. "E' una tema che affronteremo in Assemblea. - ha spiegato il presidente della Lega di A Beretta - E' importante, ma non credo che si risolverà subito. Ad ogni modo si tratta di cifre contenute".

La tendenza è insomma ad ammorbidire la questione, ma per i club più piccoli i costi potrebbero incidere e non poco. E intanto non mancano nemmeno le questioni secondarie come quella degli arbitri di porta: continueranno ad essere utilizzati oppure no? Anche qui ballano cifre non da poco. La Lega è pronta a dire il suo sì alla tecnologia, ma è probabile che cercherà di farlo riducendo al minimo le spese.