La sconfitta di ieri sera ha dell’incredibile: 19 tiri in porta, almeno 6 occasioni da gol nitide e un possesso palla schiacciante, tutto inutile. Nella notte di Halloween l’Inter si è mascherata da Roma versione fiorentina, con una difesa bloccata e pressing inesistente, per colpire e poi proteggere il risultato. Ma in molti non esitano ad addossare la colpa della rete di Medel a Szczesny, portiere sicuramente bravo ma meno lucido e reattivo da quando è stato malamente scalciato da Suarez il 16 settembre scorso, in occasione di Roma-Barcellona. La conclusione del centrocampista cileno, infatti, non sembrava affatto irresistibile: partiva da lontano, non era fortissima e nemmeno troppo angolata. Mettiamoci pure che il pallone non è spuntato da una selva di gambe e non è stato nemmeno deviato, come qualcuno ha pensato. Il polacco, va detto senza troppi giri di parole, è stato lento nel buttarsi sulla destra per intercettare la sfera.
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Roma, Szczesny sotto accusa e Garcia chiede più cattiveria. Inizia una settimana di fuoco
Il portiere polacco non è sembrato molto reattivo sul gol di Medel e il tecnico francese glielo ha fatto notare. Ma a far discutere sono le parole del numero 25 nei confronti dell'Arsenal: "E' casa mia, ci tornerei". Mercoledì dentro o fuori con...
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LA BACCHETTATA DI GARCIA Questo Garcia lo ha notato e al pari della doppia ammonizione di Pjanic (“un capitano ce l’abbiamo, deve parlare lui”) nel post-partita il francese ha stigmatizzato l’atteggiamento del suo giocatore, senza tirarsi indietro quando s’è trattato di bacchettare l’ex estremo difensore dell’Arsenal: “Da lui mi aspetto più cattiveria”. Anche perché nella serata di San Siro il confronto a distanza con Handanovic è stato vinto a mani basse dallo sloveno, recordman di interventi e decisivo due volte su Dzeko, poi super prima a deviare il tiro di Florenzi e respingere poi le tre conclusioni successive: Salah sulla ribattuta, Murillo fortuitamente e ancora l’egiziano di testa.
SZCZESNY INOPPORTUNO Poi però "ci si mette" anche Sky Sport, che subito dopo il post-partita del match tra nerazzurri e giallorossi manda in onda un’intervista realizzata proprio a Szczesny giovedì. Una chiacchierata a 360 gradi sugli inizi in Polonia (“volevo fare l’attaccante, ma sono cresciuto tanto di altezza e alla fine mi misero in porta, dove giocava anche mio padre”), l’arrivo a soli 16 anni alla corte di Wenger (“con lui non c’è né amore né odio, ma profondo rispetto”) e sulle sue aspettative future. Ed è qui che si potrebbe creare non poca polemica, in parte già iniziata con molti tifosi romanisti che non hanno gradito e si sono scagliati contro il polacco tramite i social: “Per me l’Arsenal è una famiglia, se dovessero darmi un’altra possibilità sceglierei loro”. Una frase detta senza indugio e col sorriso sulle labbra, che assume un certo rilievo se pensiamo che il numero 25 giallorosso è a Trigoria con la formula del prestito secco, voluta da Wenger per non perdere di vista un ragazzo che apprezza moltissimo, soprattutto dal punto di vista tecnico.
"MEA CULPA" Qualcuno, però, ci sta ricamando parecchio sopra. La bacchettata di Garcia più la dichiarazione d’amore per l’Arsenal di Szczesny, uguale: il polacco e la Roma sono (già) in crisi. Peccato che l’intervista sia stata realizzata tre giorni fa e che al suo interno ci sia già un ampio mea culpa del portiere, soprattutto riguardo la papera che lo ha visto protagonista a Borisov in occasione del raddoppio bielorusso: “Mi assumo la responsabilità del brutto errore contro il BATE – ha ammesso candidamente - , ho parlato col mister dicendogli che non aveva senso discutere della prestazione collettiva dopo un errore simile”. Insomma, non sembra uno che scappa dalle proprie responsabilità. Anche se al tifoso romanista piacerebbe essere più coccolato e considerato: il messaggio ai “Gunners”, nel pieno di una stagione che la Roma deve portare a termine con un successo atteso da troppo, è sembrato quantomeno inopportuno.
"PIU' CATTIVERIA" Archiviata l’Inter, testa bassa e pedalare. Mercoledì sera all’Olimpico arriva il Leverkusen contro il quale l’unica possibilità è vincere, altrimenti l’accesso agli Ottavi di Champions sarà utopia pura e rischierebbe di scivolare via anche la qualificazione in Europa League. Poi, domenica pomeriggio, ecco il derby. Garcia oggi alla ripresa degli allenamenti ha parlato chiaro alla squadra: vuole più cattiveria, più concretezza, più cinismo. “In avanti bisogna alzare il livello di cinismo” aveva detto ieri sera. Bene, contro due difese non proprio impeccabili come quella tedesca e quella biancoceleste le possibilità non mancheranno. Sta a Dzeko, Gervinho e Salah non fallirle più, come successo troppe volte a Milano.
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