L'allenatore del Parma, Roberto Donadoni, ha rilasciato una lunga intervista a TeleRadioStereo. L'argomento affrontato è stato ovviamente la situazione della squadra emiliana, ma non solo. Queste le sue parole:
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Parma, Donadoni: “Non devono essere le situazioni estreme come questa a far sì che ci sia solidarietà”
"La corsa alla Champions League è avvincente, è bella, soprattutto grazie a squadre che a inizio stagione non erano molto quotate e che si sono rivelate come sorprese in positivo"
"I curatori fallimentari hanno deciso di affidarsi a chi come Demetrio Albertini ha una statura morale e professionale che può essere di aiuto perché noi non abbiamo più punti di riferimento e Demetrio ha le qualità per orientare le scelte da fare. Tengo a precisare una cosa: non devono essere le situazioni estreme come quella del Parma a far sì che ci sia solidarietà e presa di coscienza quando le cose vanno male. Perché non bisogna arrivare all'estremo. Bisogna monitorare le situazioni e intervenire quando ci si rende conto che qualcuno si muove solo per interessi personali. Dobbiamo dare l'esempio. La corsa alla Champions League è avvincente, è bella, soprattutto grazie a squadre che a inizio stagione non erano molto quotate e che si sono rivelate come sorprese in positivo. E' vero che il calcio italiano non è più di primissimo livello, ma le novità proposte dal campo sono comunque da sottolineare. Il mio futuro? Passa attraverso la quotidianità e l'attualità. Una volta chiarito tutto per la vicenda Parma, penserò anche al mio futuro. La vicenda Parma ha messo in ginocchio tante persone. E parlo di chi deve percepire tante mensilità che non sono legate a cifre 'da calciatori'. Lo dico senza scadere nella retorica di chi in questi mesi ha speso parole sulla carta belle, ma dette soltanto per riempirsi la bocca, per una solidarietà a chiacchiere. Il calcio non cambia mai, le polemiche sulla Nazionale, che coinvolgono il Commissario tecnico e magari i club, non mi sorprendono. Il calcio italiano, sta invecchiando, noi stiamo invecchiando, e non ci rendiamo conto che bisognerebbe fare un passo avanti e non limitarsi a guardare il proprio orticello"
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