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Omicidio Ciro Esposito, i legali di De Santis chiedono i domiciliari

Secondo gli avvocati, il loro assistito è affetto da una patologia (una grave osteomielite alla gamba destra) che il medico legale considera "incompatibile con il carcere"

Redazione

I legali di Daniele De Santis, l'uomo che per i giudici uccise il tifoso del Napoli Ciro Esposito, chiedono i domiciliari per il loro assistito, affetto da una patologia che il medico legale considera "incompatibile con il carcere". Come riporta l'agenzia Dire, è quanto risulta dall'istanza di sostituzione della misura cautelare presentata dagli avvocati.

De Santis è detenuto nel carcere di Velletri dove sconta una pena di 16 anni di reclusione per omicidio volontario. Per la Corte d'Assise di Roma, che lo scorso anno confermò la sentenza di condanna di primo grado pur riducendo di 10 anni la pena, fu proprio lui a sparare il colpo che il 3 maggio 2014 uccise Ciro Esposito. Nell'istanza, i legali di De Santis ricordano che l'uomo, affetto da una "gravissima osteomelite" alla gamba destra, dal 2015 "è stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici coadiuvati da una complessa terapia farmacologica" per evitare l'amputazione dell'arto. Lo scorso 1 agosto, De Santis è stato operato alla gamba al Policlinico Gemelli di Roma, "un delicato intervento chirurgico", scrive il medico legale nella relazione allegata all'istanza, a cui deve far seguito un'adeguata "attività fisioterapica post operatoria".

Questa circostanza ha comportato il trasferimento, il 20 agosto scorso, dal Regina Coeli di Roma al carcere di Velletri. È lo stesso medico legale a precisare che anche in questa struttura detentiva, De Santis svolge un programma "di fiosiochinesiterapia limitato, inidoneo e insufficiente" perché sprovvisto dei macchinari necessari.

Dopo l'intervento chirurgico al Gemelli, "De Santis si muove su una carrozzina pieghevole", mentre avrebbe dovuto usare i "bastoni canadesi, e non segue alcuna dieta nonostante il costante aumento del peso che ormai supera i 120 chili". Tutto questo, per i legali di De Santis, esporrebbe il loro assistito "a un costante pericolo di setticemia che potrebbe pregiudicare non solo lo stato di salute dell'arto inferiore destro ma la sua stessa sopravvivenza". Il quadro clinico renderebbe quindi necessario per De Santis "un ricovero in una struttura specializzata", circostanza per cui i legali chiedono la sostituzione della misura cautelare in carcere con i domiciliari.