Una città blindata, tra paure e ostentazioni di muscoli. Come riporta l'Ansa, Sofia accoglie gli azzurri per una partita di qualificazione europea neppure decisiva, come fosse una finale mondiale. A preoccupare le autorità bulgare, che impegneranno nelle operazioni di sicurezza oltre 1000 agenti, il precedente del 2008, quando un gruppo di «Utrà Italia» accese la miccia e i tifosi locali fecero esplodere gli incidenti, tra bandiere bruciate e gesti inneggianti al fascismo. Questa volta saranno 50, al massimo 100 gli «Ultrà Italia» alla partita, ma ad accrescere il clima di tensione c'è la crisi del calcio bulgaro, la fortissima rivalità delle due squadre cittadine, il Cska e il Levski, e la propensione alla violenza dei tifosi dell'Est. Come ha denunciato l'appena rieletto presidente dell'Uefa, Michel Platini, la situazione della violenza nel calcio è tornata a deteriorarsi: «e quella di domani - spiega all'Ansa Roberto Massucci, responsabile del Viminale per la sicurezza degli azzurri - è una delle gare più delicate che mi siano mai capitate». Anche perchè gli «Ultrà Italia» saranno pochi ma alcuni di loro hanno un 'curriculum' di atti violenti notevole, sanzionato in Italia con il daspo. Per questo da stamattina due funzionari del ministero dell'Interno italiano stanno collaborando con le autorità bulgare, che per parte loro da giorni svolgono un capillare lavoro di intelligence perchè tutto domani funzioni senza problemi
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Nazionale, allarme violenza per Bulgaria-Italia
A preoccupare le autorità bulgare il precedente del 2008, quando un gruppo di «Utrà Italia» accese la miccia e i tifosi locali fecero esplodere gli incidenti, tra bandiere bruciate e gesti inneggianti al fascismo
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