"Distinguere gli sfotto', che nel calcio ci stanno, dalla vera discriminazione razziale". E' quanto sostiene il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, in merito alle polemiche innestate dopo
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Maroni: “Distinguere gli sfottò dalle discriminazioni”
“Distinguere gli sfotto’, che nel calcio ci stanno, dalla vera discriminazione razziale”. E’ quanto sostiene il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, in merito alle polemiche innestate dopo
i provvedimenti adottati dalla Figc, con la chiusura dello stadio Meazza di Milano in occasione dell'incontro Milan-Udinese, in programma tra due sabati a Milano. Secondo Maroni "bisogna fare un approfondimento per distinguere lo sfotto' tradizionale, che fa parte del folclore del calcio e della sua tifoseria, da quelli che sono veri e propri atti discriminatori che vanno repressi. Bisogna fare questa distinzione -osserva- perche' si rischia di penalizzare chi non ha nessuna intenzione di discriminare ma solo di prendere in giro i tifosi avversari. Una presa in giro che nel calcio e' sacrosanta".
"L'impostazione del presidente della Lega calcio Maurizio Beretta -sostiene Maroni- e' assolutamente condivisibile e non lo dico da milanista ma da ex ministro dell'interno che su questo ha lavorato molto sulla sicurezza dentro e fuori gli stadi, anche con azioni che sono state viste negativamente da certe tifoserie, come la tessera del tifoso, che hanno contribuito anche a ridurre la violenza dentro gli stadi". (Adnkronos)
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