''Non possiamo fare una discriminazione nella discriminazione. Non si puo' fare un discorso su chi ha la pelle di un altro colore e un altro su chi viene da un'altra citta' o parte del paese. Sarebbe paradossale. Di conseguenza, ci si deve uniformare a precise disposizioni dell'organismo internazionale''. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malago', in merito al dibattito sulla modifica della norma sulla discriminazione territoriale dopo il turno a porte chiuse comminato al Milan.
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Malagò: “No a distinzioni tra razzismo e territorio. Legge sugli stadi? Se necessario intervenga il Governo”
”Non possiamo fare una discriminazione nella discriminazione. Non si puo’ fare un discorso su chi ha la pelle di un altro colore e un altro su chi viene da un’altra citta’ o parte del paese. Sarebbe paradossale.
''Posso capire umanamente lo sfogo da parte del presidente di turno che e' penalizzato e punito per un'esigua minoranza – prosegue il numero uno dello sport italiano, a margine della Giunta del Coni -. Io non vedo soluzione. Fifa e Uefa vanno verso questo diktat, l'unico modo che abbiamo e' che il settore dello stadio interessato prenda provvedimenti nei confronti di chi penalizza la propria squadra''.
''Se si riesce a fare una legge sugli stadi saremmo tutti molto contenti. Vediamo se ci riescono dal basso, in alternativa il governo che ha sempre dimostrato dimostrato una grandissima sensibilita' deve farsi carico del problema''. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malago', al termine della Giunta Nazionale. ''Se si riesce ad arrivarci attraverso i canali piu' tradizionali, attraverso un lavoro dal basso delle Camere, ne sarei soltanto che felice – prosegue il numero uno dello sport italiano -, ma qualche riflessione la voglio fare. Ne abbiamo parlato anche in Giunta, Carraro ha ricordato la passata esperienza in un legislatura che e' durata cinque anni, e che e' finita come e' finita''. A proposito di impianti, Malago', ha parlato anche dei casi del velodromo Vigorelli di Milano e dello stadio Flaminio, a Roma. ''Parlare di degrado per il Vigorelli e' riduttivo - dice Malago' -. Sono decenni che e' un dato di fatto. So che per la prima volta il Comune ha stanziato dei fondi per un'operazione di ristrutturazione che prevedeva un recupero della pista con un progetto mobile che avrebbe consentito di fare attivita' giovanile del ciclismo e destinare l'impianto a molte discipline, permettendo all'impianto di tornare a vivere di luce propria''. Un progetto, pero' stoppato dai Beni Culturali. ''Si parla di circa 17 milioni di euro, ma se salta il progetto lo lasciamo come un monumento e questi soldi non si sa dove vanno a finire. Questo mi terrorizza perche' con la carenza di impianti che ha Milano questa cosa e' insensata. So che il Comune di Milano ha fatto ricorso al Tar. Il Vigorelli non puo' essere solo cemento e crepe. E' autolesionismo piu' totale'' . Poi sullo stadio Flaminio su cui l'assessore allo Sport, Luca Pancalli, sta lavorando per trasformarlo nella 'casa del calcio' azzurro: ''Ho detto a Pancalli di andare avanti – dice Malago' -. Se qualcuno domani mette bocca e frena questa ipotesi progettuale siamo spacciati. Serve buonsenso, e' un'eccellente opportunita', ho detto ad Abete che sono a sua assoluta disposizione''.
Ansa
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