I medici sportivi di 17 club su 20 della Serie A hanno mandato una lettera di venti pagine alla commissione tecnico-scientifica della Figc. Le società che hanno scritto sono Atalanta, Bologna, Cagliari, Brescia, Fiorentina, Inter, Lecce, Milan, Napoli, Parma, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spal, Torino, Udinese e Verona. Mancano Juventus, Lazio e Genoa. Sono tantissime le richieste di chiarimenti e di contestazioni al protocollo da parte dei 17 club, lo scrive La Repubblica. C'è soprattutto forte preoccupazione per le eventuali conseguenze legali in caso salti fuori durante gli allenamenti un giocatore positivo. Si fa notare anche che la situazione soprattutto al Nord è ancora molto critica. "Nel caso in cui un membro del gruppo risultasse positivo non è chiaro se le attività di squadra possono riprendere regolarmente per gli atleti che risultassero negativi agli accertamenti previsti": questo un quesito che sta molto a cuore ai medici sportivi.
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I medici sportivi di 17 club di Serie A scrivono alla Figc: “Così non si torna in campo”
Solo i responsabili sanitari di Lazio, Juventus e Genoa hanno dato l’ok. Gli altri hanno mandato una lettera di venti pagine alla Figc
La Sampdoria scrive. "No deciso alla ripresa il 4 maggio". La Roma si chiede: "Come gestiamo la positività di un giocatore alla vigilia di una partita? Partita rinviata, di quanto?". Il Parma si chiede: "Abbiamo qualcuno over 65 (non giocatori, ovviamente...), che dobbiamo fare?". Il Napoli vuole chiarire "bene l'aspetto medico-legale delle responsabilità". La stessa domanda si fa il Milan che ha perplessità anche sul "ritiro chiuso". Il Lecce non sa dove trovare i tamponi. Lo stesso il Brescia di Cellino che non ne vuole sapere di tornare ad allenarsi. Molte le richieste, e i dubbi, dei sanitari dell'Inter, impegnata anche in Europa.
Insomma, il protocollo così com'è non funziona, non può funzionare. Ci sono troppe lacune, è difficilmente applicabile. E il 4 maggio ormai è vicino. La commissione Figc non ha avuto vita facile, a questo punto è necessario che si riunisca e chiarisca tutti i dubbi altrimenti gli allenamenti non potranno di sicuro riprendere. Anche oggi gli specialisti della Fmsi stavano studiando un protocollo medico generale, per tutti gli sport. Per adesso, siamo alla fase 1, la ripresa degli allenamenti. C'è ancora una forte incognita sul ritorno in campo: la responsabilità dovrà prenderla il premier Conte.
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