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Fifa, Blatter attacca l’Uefa e avverte: “Posso perdonare chiunque, ma non dimentico”

«C'è un odio che non arriva da una sola persona all'interno della Uefa, ma dalla Federazione stessa come organizzazione che non ha ancora capito che nel 1998 io sono diventato presidente»

Redazione

Joseph Blatter torna a parlare dopo la sua riconferma a presidente della Fifa e attacca Uefa, Stati Uniti e il suo ex avversario, il principe giordano Al-Hussein. Intervistato dall'emittente tv RTS, lo svizzero parla di «un odio che non arriva da una sola persona all'interno della Uefa, ma dalla Federazione stessa come organizzazione che non ha ancora capito che nel 1998 io sono diventato presidente». L'Europa è ai ferri corti con Blatter dal momento in cui ha deciso di ricandidarsi alla presidenza della Fifa e la Uefa, con il presidente Michel Platini in testa, ha sostenuto apertamente il suo avversario giordano nelle elezioni del 29 maggio. Questo sostegno è diventato ancora più forte dopo lo scandalo che mercoledì ha portato all'arresto di sette tra alti funzionari e dirigenti della Federcalcio mondiale per corruzione.Blatter, però, crede che la tempistica con cui l'operazione è stata conclusa dalla Polizia federale degli Stati Uniti, a soli due giorni dalle elezioni, non sia una coincidenza: «Ci sono degli indizi - afferma - gli americani erano candidati per ospitare la Coppa del mondo del 2022 e hanno perso». Il presidente della Fifa rincara la dose coinvolgendo anche il principe Al-Hussein: «Non dovete dimenticarvi che gli Stati Uniti sono lo sponsor principale del regno Hascemita, quello del mio avversario - commenta - questa cosa puzza». Blatter, infine, si concede anche una chiosa minacciosa, probabilmente rivolta a Michel Platini: «Posso perdonare chiunque, ma non dimentico», avverte.