Il faraone è sempre più protagonista della Roma di Spalletti e adesso punta sul serio a giocare l'Europeo da titolare. A 'racconti azzurri' ha rivissuto i suoi primi trascorsi nelle nazionali minori e raccontato le sue prime esperienze calcistiche e non.
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El Shaarawy: “Sogno l’Europeo, per questo sono alla Roma”
Il talento azzurro ha raccontato la sua infanzia e i suoi trascorsi in nazionale
Il percorso nella nazionale italiana?
Sicuramente è importante, vestire la maglia azzurra è una cosa che tutti i calciatori ambiscono. Sicuramente è una sensazione bellissima, la nazionale maggiore è il traguardo più importante
E' solo la classe la chiave del successo?
Più delle qualità nella carriera di un calciatore la cosa importante è la testa, avere la fame di arrivare e essere sempre concentrato sul lavoro. Il talento si può avere ma se non lo mantieni facendo una vita da atleta e sana non arrivi a grandi livelli. La testa fa la differenza
Le tue origini egiziane, quelle di tuo padre...
Quando ero piccolo ho visitato tutto l'Egitto e mi ha veramente colpito. Non solo i paesaggi, la storia, siamo andati anche a trovare i parenti di papà: ho ricevuto tantissimo affetto e questo mi ha legato particolarmente all'Egitto
C'è una busta piena di ricordi. Foto dell'Europeo Under 17
Avevo la maglia numero 10, quell'Europeo non andò alla grande ma fu una bella esperienza con una bella squadra. Una squadra forte, giocavamo tutti in Primavera. Beccammo però la Germania e uscimmo dalla competizione ma fu una gran bella esperienza. Ho passato diversi anni con quei ragazzi, uno, Simone Dell'Agnello, gioca nel Savona la città dove sono cresciuto. Sono stati degli amici più che altro, passavamo molto tempo insieme. Fuori dal campo ci divertivamo molto.
Il mondiale in Nigeria
Una bella esperienza, andammo a conoscere un Paese in cui la cultura era totalmente diversa dalla nostra. Abbiamo quasi scoperto un mondo diverso, a livello calcistico siamo arrivati quasi fino in fondo, uscendo con la Svizzera credo. Lo spray? Per le zanzare (ride, ndr)
Festa di compleanno in Nigeria
Alla fine della cena è arrivata la torta e mi ha fatto un sacco piacere. Eravamo sempre scortati perché c'era molta sicurezza in Nigeria. I 15, 16 e 17 anni li ho passati in nazionale
I ricordi più belli?
Quando ci siamo qualificati per il mondiale, eravamo in Austria penso e avevamo vinto una partita, la sera avevamo deciso di festeggiare in albergo in una piscina: ci siamo messi con la musica a festeggiare la qualificazione. Con quel gruppo ci siamo divertiti tanto
Il sogno in nazionale?
Giocare l'Europeo, è quello più vicino adesso. L'obiettivo mio primario è questo, sono venuto a Roma per rimettermi in gioco e dare una svolta alla mia carriera: andare agli Europei sarebbe un traguardo davvero importante
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