(repubblica.it - F. Bianchi) Ampliamento del Daspo e massima attenzione alle gare a rischio, senza però una black list preventiva come aveva suggerito il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ipotesi che piace poco in certi ambienti del Viminale. L’Osservatorio, stamani, ha tenuto una riunione straordinaria, per pianificare la stagione 2014-’15, anche alla luce delle misure introdotte dalla Task Force voluta dal ministro Alfano insieme con i vertici del calcio (e dello sport, come ha ricordato con un pizzico di malizia Giancarlo Abete). L’Osservatorio stabilisce a 15 giorni di distanza dalle gare ed “in largo anticipo per gli eventi di particolare rilevanza“, gli indici di rischio, massimo tre, “condividendo con gli organizzatori le misure più idonee, compresa la fissazione di gare in orari diurni”. Poi, tocca ai prefetti, come a Roma, stabilire eventualmente, ma come extrema ratio, “provvedimenti autoritativi più idonei”, ma questo solo nei casi di “effettivo, concreto e riscontrato livello di rischio“.
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Daspo di gruppo ma niente black list. Ecco le misure del Viminale
(repubblica.it – F. Bianchi) Ampliamento del Daspo e massima attenzione alle gare a rischio, senza però una black list preventiva come aveva suggerito il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ipotesi che piace poco in certi ambienti del...
Diciamo la verità: in occasione della finale di Coppa Italia ci sono state carenze organizzative da parte della questura di Roma, carenze che solo ora stanno venendo a galla (ad esempio non c’era polizia a Tor di Quinto, dove i bus dei tifosi del Napoli non ci dovevano stare). Il prefetto Pecoraro ora vorrebbe una black list preventiva per tutte le gare del prossimo campionato di Roma e Lazio ma anche di Champions League. Ma non è possibile: intanto, l’Uefa sarebbe contraria a giocare, ad esempio, Roma-Manchester City di giorno e non di sera. Non accetterebbe mai di stravolgere i suoi calendari. Per il campionato si vedrà di volta in volta: certe le partite col Napoli, forse con la Juve e i derby non si faranno più di sera ma verso le 15-18 (dipende dalla stagione). Ma stabilirlo con largo anticipo è un’ipotesi che non piace al Viminale. E’ stato comunque evitato lo scontro col prefetto. A Milano e Torino, comunque, si può giocare di sera: a Roma, da qualche anno no. Perché?
L’Osservatorio comunque non si nasconde certo che “la la stagione in corso – appena conclusa in serie A – abbia fatto registrare una recrudescenza di illegalità rispetto al campionato precedente“, anche se dai tempi di Raciti sono diminuiti dell’80 per cento i feriti fra le forze dell’ordine. E’ allo studio un pacchetto di misure che riguardano anche l’ampliamento del daspo, che gli esperti del Ministro considerano “un pilastro nelle strategie di contrasto”. Si pensa ad un daspo preventivo e di gruppo, e in caso di recidive da estendere la misura da 5 a 8 anni. Niente daspo a vita come voleva Alfano: è a forte rischio incostituzionalità. Sospese intanto 33 strutture che formano gli steward, a 21 è stata revocata la licenza anche perché si sono rese sono state responsabili di inadempienze nella attività di formazione. Il problema degli steward esiste: a volte sottopagati, strapazzati dagli ultrà e in qualche occasione anche addestrati male. Impariamo dall’Inghilterra e dalla Germania. Una curiosità, infine: da fine febbraio non c’è un presidente dell’Osservatorio, da quando Pasquale Ciullo è andato in pensione. Il capo della polizia, Alessandro Pansa, non ha ancora nominato il sostituto. Come mai? In passato Roberto Sgalla era rimasto in carica solo tre mesi. Per carità, l’Osservatorio va avanti lo stesso, con Armando Forgione e Roberto Massucci, come dimostrato anche oggi ma questo organismo così delicato e importante meriterebbe maggiore attenzione soprattutto da parte dei vertici del Viminale.
Per il collezionista di poltrone addio alla Coni Servizi… - Il collezionista di poltrone, Antonio Mastrapasqua, ne ha persa una: è quella di membro dei revisori dei conti della Coni Servizi. Un incarico pubblico dalla durata di tre anni. L’ex n.1 dell’Ipns, cacciato da Renzi e sotto indagine dalla magistratura, ha dovuto lasciare anche l’incarico alla Coni Servizi il 16 maggio, alla data di scadenza (il suo nome non compare più sul sito www. coni.it). Ma nel frattempo ha preso un altro incarico, stavolta privato: è stato nominato infatti revisore dei conti della Fisi, Federazione italiana sport invernali. D’altronde, Mastrapasqua è anche maestro di sci…
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