(Fulvio Bianchi - Repubblica) Se li aspettavano tutti per giovedì, il giorno della partita: così era stato annunciato da Londra, dagli "spotter". I sostenitori del Tottenham sarebbero arrivati a Roma con i voli charter, o di linea, solo nella mattina di giovedì, secondo appunto le informazioni fornite dagli "spotter", gli agenti inglesi collegati con quelli italiani.Ma qualche fans britannico aveva deciso di visitare Roma, ed era sbarcato con un giorno di anticipo: poi era andato a bersi una birra con gli amici in un pub britannico di Campo dei Fiori. Come succede nelle città civili. Ma lì è stato vigliaccamente aggredito. Non è certo un'attenuante questa che abbiamo raccontato: assolutamente, il gesto resta vile.
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Dalle puncicate agli agguati. Roma, ecco cos’è cambiato
(Fulvio Bianchi – Repubblica) Se li aspettavano tutti per giovedì, il giorno della partita: così era stato annunciato da Londra, dagli “spotter”. I sostenitori del Tottenham sarebbero arrivati a Roma con i voli charter, o di...
Lo abbiano commesso romanisti, laziali, o ci sia stato un accordo trasversale fra tifoserie nemiche. Cambia poco anche il fatto che qualcuno possa aver scambiato la tifoseria del Tottenham con quella del West Ham, con cui i giallorossi hanno un vecchio conto. Solo alibi. Resta il fatto gravissimo. Resta il fatto che a Campo dei Fiori, già terreno di scontri e violenze, nella notte ci fosse solo un'auto della polizia municipale.
I carabinieri sarebbero arrivati 15 minuti dopo la chiamata di alcuni residenti nella piazza: possibile? Di sicuro le misure di prevenzione disposte dalla questura di Roma hanno dimostrato preoccupanti falle: come mai non era stata prevista una vigilanza, se non fissa almeno saltuaria, davanti ai luoghi, tipo i pub appunto, dove si radunano i tifosi inglesi? Niente di niente. Campo dei Fiori era abbandonata al suo destino mercoledì notte. A parziale attenuante c'è da dire che molti uomini e mezzi sono destinati alle scorte, nonostante le promesse mai mantenute di ridurle e il silenzio, o quasi, dei sindacati di polizia. Ma sicuramente qualche errore c'è stato nella programmazione della gara nel suo complesso, vigilia inclusa.
In passato Roma era la città delle "puncicate" (così le chiamava, minimizzando troppo, l'ex prefetto Achille Serra), la città delle lame tristemente famosa Inghilterra (ma sarebbe meglio che anche loro guardassero in casa propria: gli incidenti fuori dagli stadi ci sono ancora, eccome, nonostante leggi repressive che in Italia ci sogniamo). Poi c'era stata maggiore attenzione al fenomeno-calcio nel periodo in cui la questura era stata diretta da Francesco Tagliente, ex n.1 dell'Osservatorio e ora prefetto a Pisa. Un lavoro di "squadra" intenso, come direbbe Arrigo Sacchi.
Una prevenzione attenta. Tagliente mobilitava tutte le forze disponibili ed era sempre in prima linea a controllare che il sistema di sicurezza funzionasse nel migliore dei modi. La situazione indubbiamente era migliorata, anche se, si sa, che il fuoco della violenza cova sempre sotto la cenere.
Basti pensare che prima del derby, girava la voce che alcuni tifosi della Lazio si sarebbero alleati con quelli della Roma per attaccare la polizia. Nel giorno dell'anniversario della morte di Gabriele Sandri. Non è successo nulla, per fortuna: forse perché mancano i leader delle tifoserie come in passato, forse perché (almeno in quella occasione) era stato fatto un attento lavoro di prevenzione da parte della questura, forse perché attaccare la polizia allo stadio e nei dintorni è più complicato che devastare un pub nella notte, in una piazza dimenticata.
Sono atti, come quello di Campo dei Fiori, che nulla hanno a vedere con lo stadio, sono agguati di stampo razzista. Sui quali l'Uefa può fare poco: molto può fare invece la Digos romana adesso per individuare i colpevoli, laziali o romanisti che siano (chissà, forse come dice Lotito, c'erano anche stranieri). Invece, i cori antisemiti dell'Olimpico, e gli striscioni pro Palestina, hanno a che vedere con il calcio. Ricordiamo che qualsiasi striscione politico è proibito.
Non parliamo dei cori, poi. L'Uefa ha già punito la Lazio con 40.000 euro di ammenda per l'andata: ora il club romano rischia un'altra multa e la diffida. Se dovesse continuare questa vergogna, potrebbe essere squalificato l'Olimpico. Come successo in passato. Capisco che per le società di calcio sia difficile intervenire, ma quelle frange di idioti, così definiti da Lotito, vanno emarginate. Roma non è "stab city", la città dei coltelli come dicono in Inghilterra: anche se dal 2006 ad oggi, ci sono stati quasi 50 accoltellati nei dintorni dell'Olimpico. A Londra quanti sono in un anno nelle sconfinate periferie?
Il ministro Riccardi sostiene che bisogna vigilare su Internet, "sono preoccupato dai siti neonazisti": è vero, ma ricordo che dell'Osservatorio del Viminale fanno parte anche rappresentanti dei Servizi e della polizia di prevenzione. Il controllo su Internet già esiste. Ma bisogna ricordarsi anche di presidiare i cosidetti "punti sensibili". Come Campo dei Fiori...
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