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Conte: “Futuro? potrei andare in un club italiano”

"Da quando sono ct della Nazionale faccio qualcosa di diverso rispetto al passato: prima avevo un contatto quotidiano con i giocatori e con il profumo dell'erba, ma ho deciso con il cuore e ho scelto la Nazionale in un momento non semplice. Mi...

Redazione

«Da quando sono ct della Nazionale faccio qualcosa di diverso rispetto al passato: prima avevo un contatto quotidiano con i giocatori e con il profumo dell'erba, ma ho deciso con il cuore e ho scelto la Nazionale in un momento non semplice. Mi auguro che sia la cosa giusta». Così Antonio Conte, in un'intervista che verrà pubblicata sul numero di 'Chì in edicola domani. «Non è che manca il club - prosegue -. A me piace lavorare e mi sono accorto che in questa veste è più difficile farlo con una certa continuità; questo mi ha, fra virgolette, un pò 'delusò. Tuttavia stiamo lavorando per far crescere un gruppo di giovani emergenti insieme con i vecchi, speriamo nei risultati». Conte difende Arrigo Sacchi, accusato di razzismo per aver detto che «ci sono troppi giocatori di colore nei settori giovanili». «Rispetto al 2006, quando l'Italia vinse il Mondiale, Lippi poteva scegliere fra un 64% di giocatori italiani; oggi ho a disposizione un 33-34% - sottolinea -. Questo dato ti fa capire la difficoltà che ho nel selezionare i giocatori: è un grido che lanciamo da tempo ma non viene recepito. Dispiace per Sacchi, per come è stato trattato, perchè conosco la persona e il suo intendimento non era razzista, ma ho capito che in Italia tante volte ci facciamo male da soli». Alla domanda su quale sia il suo sogno come allenatore, Conte dice: «Continuare a insegnare calcio, oltre a vincere. Adesso sono in Nazionale, poi deciderò se cimentarmi all'estero o magari sposare qualche bel progetto in Italia»