"Non sono uno che ama gesti troppo plateali e costruiti, il razzismo si combatte in silenzio e nel quotidiano". Giorgio Chiellini non mangerebbe una banana per dire 'no' al razzismo. Il difensore della Juventus e della nazionale lo ha detto nel corso della nuova '#Twintervista' realizzata oggi dal direttore di Vanity Fair, Luca Dini.
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Chiellini: “Il razzismo si combatte con il silenzio”
“Non sono uno che ama gesti troppo plateali e costruiti, il razzismo si combatte in silenzio e nel quotidiano”. Giorgio Chiellini non mangerebbe una banana per dire ‘no’ al razzismo.
A Chiellini viene anche chiesto come mai abbia scritto un libro su Scirea. "Perche' e' una persona che ammiro e da cui anche le nuove generazioni dovrebbero prendere esempio". Oggi sarebbe possibile un calciatore mai espulso come Scirea?"Possibile ma difficile vista l'evoluzione del ritmo e dell'intensita' del calcio", e' la risposta del difensore bianconero, che a luglio si sposa nella sua Livorno. Perche' si e' deciso? "Perche' sono passati 4 anni insieme alla mia fidanzata e futura moglie".
Del Piero ha snobbato la festa scudetto della Juventus. "Ale rimarra' sempre uno di noi, del nostro gruppo e della Juventus", ha tagliato corto Chiellini. Perche' i calciatori dicono sempre che non conoscono calciatori gay? "Perche' e' vero, nessuno si e' mai dichiarato".
Ai Mondiali di Germania 2006, vinti dall'Italia, Chiellini non c'era. Ora va in Brasile da indispensabile, ma non secondo lui: "Uso la frase di Agnelli perche' e' la verita' -ha 'twittato'-. Tutti sono utili, nessuno indispensabile". Al difensore viene anche chiesto se siano piu' importanti i 102 punti conquistati in questo campionato o il numero degli scudetti vinti dalla Juventus, 30 per il conteggio ufficiale e 32 per il popolo bianconero: "L'importante e' vincere, il resto sono dettagli".
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