Champions League, l’Uefa cambia: dal ranking alle partite, ecco le novità

La Champions League cambierà dal 2024, non è una novità, lo si dalla primavera del 2021. Ma da domani la Uefa si prepara a una due giorni di incontri che potrebbero stravolgere del tutto la fisionomia della coppa dalle grandi orecchie. L’organismo che guida il calcio europeo riunisce il 10 maggio il Comitato esecutivo, l’11 il Congresso annuale a Vienna.

Ci sono almeno due certezze: saranno 36 i club coinvolti e non più 32, nonché la sostituzione degli otto gironi da quattro club con un mini-campionato ispirato ai tornei di scacchi, all’interno di un unico girone, come in Europa League e Conference League. L’obiettivo è quello di soddisfare sia le emittenti, con 225 partite in totale invece delle 125 attuali, sia i club – certi di maggiori incassi, anche in caso di eliminazione anticipata – sia i telespettatori, in cerca di sfide prestigiose.

Ci sono però, anche delle perplessità. Innanzitutto il numero delle “giornate” del minicampionato, inizialmente fissato a dieci contro dieci diverse avversarie, rispetto alle sei gare del girone (tre andata e ritorno) della formula attuale. Venerdì scorso, l’associazione European Leagues, che riunisce 30 leghe professionistiche del continente, ha chiesto la limitazione a otto partite, per non ridurre ulteriormente lo spazio lasciato ai campionati.

Champions League, i criteri per i quattro posti in più

Altro punto controverso riguarda l’assegnazione di due dei quattro posti in più: in base al “coefficiente Uefa” (ovvero i risultati europei passati), oppure ripescando una capolista? Le big in questo caso sono piuttosto favorevoli alla seconda ipotesi. Che invece non piace alle singole Leghe, secondo le quali tutti i partecipanti devono qualificarsi tramite i campionati nazionali. Il principio della qualificazione è stato tra i punti su cui si è maggiormente infiammato il dibattito contro i promotori della Super Lega, progetto che prevedeva “membri fondatori” automaticamente qualificati.

In conclusione, il nuovo format della Champions potrebbe includere anche l’idea, avanzata lo scorso anno dal presidente Uefa Aleksander Ceferin, di semifinali e finali organizzate nella stessa città con la formula 'Final 4' del basket. All’inizio del 2022 sono stati assegnati i diritti tv per le competizioni europee per club per cinque miliardi di euro l’anno nel periodo 2024-2027, un balzo di oltre il 50% rispetto ai diritti tv per il 2018-2019, legati a questo progetto di allargamento della Champions.