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Casiraghi: “Andai alla Lazio, ma mi voleva la Roma”

Pierluigi Casiraghi  ha rilasciato una lunga intervista al Guerin Sportivo in ci rivela anche un interessante retroscena di mercato legato ai colori giallorossi. Ecco uno stralcio della sua intervista.

Redazione

Pierluigi Casiraghi  ha rilasciato una lunga intervista al Guerin Sportivo in ci rivela anche un interessante retroscena di mercato legato ai colori giallorossi. Ecco uno stralcio della sua intervista.

Modi e tempi inusuali per il trasferimento del centravanti della Nazionale. Come mai?

"Non lo so. Avevo fatto la preparazione con la Juve, anche le amichevoli. Per il sottoscritto era tutto nella norma. C'erano voci su di me, non solo la Lazio, ma anche la Roma pareva volermi. Il 5 agosto ecco la svolta, con una trattativa che si chiuse in poche ore.

Il primo ricordo di Roma qual è?

"I colori, una vera esplosione di colori, grazie anche al sole di agosto. Una sensazione magnifica".

Con Zeman hai toccato i picchi più alti, perché?

"I motivi essenzialmente sono due: la sua preparazione atletica e il suo sistema di gioco. Io credo che gli allenatori si dividano in due categorie: quelli che ti insegnano qualcosa e quelli che non ne sono capaci. Zeman è della prima schiera, come i Mino Favini, i Sergio Vatta. Un maestro di calcio, merce rara".

Le cronache dell'epoca parlarono di un ammutinamento della squadra nei confronti di Zeman.

"E' vero. E qui sta uno dei limiti del mister, la sua poca elasticità. Il derby romano è una sfida terribilmente sentita. Non è una partita come le altre. L'atmosfera, lo stadio, le bandiere, gli striscioni, il botta e risposta tra le curve. Una cosa indescrivibile. L'effetto benefico dura per intere settimane. E siccome all'andata si era perso 3-0, al ritorno volevamo vincere a tutti i costi".