(Repubblica.it - G.Foschini/M.Mensurati)- Hanno continuato sino all'ultima partita dello scorso campionato, in serie A e in serie B. Novanta gara complessive, una dozzina in serie A, comprese quelle di Juventus, Inter e Milan finora escluse dall'inchiesta. Una sarebbe Palermo-Inter 1-0 dello scorso anno. Inoltre risultano indagati l'ex milanista Gennaro Gattuso, anche perquisito, e l'ex laziale Cristian Brocchi.
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Calcioscommesse, nuovi arresti. Sospetti su match di Milan, Juve e Inter. Indagati Gattuso e Brocchi
(Repubblica.it – G.Foschini/M.Mensurati) – Hanno continuato sino all’ultima partita dello scorso campionato, in serie A e in serie B. Novanta gara complessive, una dozzina in serie A, comprese quelle di Juventus, Inter e Milan...
E' così che, quasi tre anni dopo l'inizio dello scandalo, un'organizzazione criminale continuava a truccare le partite del calcio italiano. Stanotte i poliziotti del Servizio centrale operativo (Sco) di Roma e gli uomini della squadra Mobile di Cremona hanno portato in carcere quattro persone: sono Salvatore Spadaro, Francesco Bazzani, Cosimo Ricci e Fabio Quadri. Nomi sconosciuti ai tifosi ma che i protagonisti del mondo del calcio conoscono benissimo.
Spadaro e Bazzani sono infatti i "mister X" e "mister Y" dei quali si è parlato per mesi nei giornali: rappresentano, dice il gip Guido Salvini che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, l'anello di collegamento tra le società e i gruppi di scommettitori. Al gruppo viene contestata la manipolazione di 90 partite, tra A, B e Lega Pro, a partire dal 2009 sino all'ultimo campionato.
Una dozzina sono della massima serie: ci sono partite della Juve, Milan e Inter. I quattro arrestati ieri erano una sorta di mediatori: "prendevano" i risultati delle partite dai giocatori e dirigenti e le rivendevano (con tariffe che andavano dai 250 ai 600mila euro) sul mercato nero delle scommesse. I tabulati telefonici, le intercettazioni dimostrano la qualità dei loro contatti: ci sono presidenti, direttori sportivi, calciatori, tutti di serie A, sui quali la Procura sta svolgendo una serie di accertamenti. Tra gli altri risultano contatti con Rino Gattuso, Stefano Mauri e Claudio Bellucci.
A conferma della tesi del procuratore capo Roberto di Martino ci sono poi le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti di questa inchiesta: dallo Zingaro, Amir Gecic, esponente del clan slavo di scommettitori, a Massimo Erodiani, hanno riconosciuto le fotografie di Bazzani e Spadaro. I due non erano soci ma agivano parallelamente: il primo faceva capo al gruppo dei Bolognesi, del quale faceva parte Beppe Signori. Il secondo invece lavorava da solo ed era entrato in contatto con gli Zingari, appunto, e con il gruppo dei baresi dell'ex calciatore biancorosso, Antonio Bellavista.
In carcere c'è poi Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione calcio nonché in contatto con l'ex presidente dell'Ancona calcio Ermanno Pieroni (anche lui coinvolto nella prima fase dell'inchiesta) e Fabio Quadri, considerato il factotum dello stesso Spadaro.
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