(La Stampa?- M. Gramellini)?- "Vorrei la pelle nera per potermi concedere il lusso di ripetere le parole pronunciate ieri a?Torino dalla ministra Kyenge, che con equilibrio encomiabile ha scollegato?i fischi a Balotelli?dalla questione ben pi? seria del razzismo.
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Balo e Buu
(La Stampa?– M. Gramellini)?- “Vorrei la pelle nera per potermi concedere il lusso di ripetere le parole pronunciate ieri a?Torino dalla ministra Kyenge, che con equilibrio encomiabile ha scollegato?i fischi a Balotelli?dalla questione...
Persino un buonista politicamente corretto come me - scrive Gramellini- desidererebbe ogni tanto che il centravanti della Nazionale fosse biondo con gli occhi azzurri per poterlo mandare senza sensi di colpa a quel paese. (Anche se, e non bisogna mai dimenticarlo, a un biondo con gli occhi azzurri nessuno indirizzerebbe certi buu). Capisco il trauma della sua infanzia e le ferite sottili dell'adolescenza, quando la famiglia adottiva gli organizzava feste con gli amichetti e lui spariva in camera sua a sfasciare giocattoli, traboccante di rabbia esibizionista nei confronti di un mondo che lo considerava diverso.
Per? la vita gli ha restituito tanto - in affetti umani, doti sportive e beni materiali - o comunque abbastanza per rendere necessario, e dignitoso, uno scatto di qualit? che gli faccia smettere almeno in campo di assumere atteggiamenti da bamboccio indolente, strafottente e provocatorio.
Sia chiaro:?la balotellaggine di Balotelli non giustifica i buu. Ma neanche i buu giustificano Balotelli, n? possono essere utilizzati da quest'ultimo per continuare a fare i propri comodi indossando i panni della vittima.?Le vittime- conclude Gramellini- sono i neri sfruttati, discriminati e irrisi.
Balotelli pu? essere il simbolo di un'Italia giovane, aperta e multirazziale, l'unica in grado di tirarci fuori dai guai. Oppure pu? diventare l'ennesimo prodotto del vittimismo italico: il vero sport nazionale. A lui, non alle curve, la scelta".
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