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Abete: “Euro 2016 rischio a porte chiuse, ma gli Europei si faranno”

"Mi sembra che oggi le priorità siano diverse, parliamo di eventi che hanno già avuto un impatto negativo sul torneo. C’è una maggiore percezione di rischio, minor entusiasmo" ha detto il vicepresidente della Uefa

Redazione

Giancarlo Abete, vicepresidente della Uefa ed ex presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, è intervenuto durante lo speciale di Radio 24 sugli attentati di Bruxelles: “Preoccupazioni europee doverose, problema che tutti sentiamo come cittadini prima ancora che dirigenti sportivi. Il problema della sicurezza è primario per tutti quanti noi, l’evento sportivo si colloca in una dimensione residuale rispetto al tema sicurezza verso tutti i cittadini. Sia come cittadini che come dirigenti sportivi dobbiamo aumentare da parte la nostra l'attenzione, ma riportarci alle decisioni dei soggetti che hanno la responsabilità dell’ordine pubblico e della sicurezza. Gli ultimi due mondiali prima in Sudafrica, poi in Brasile per motivi diversi sono stati caratterizzati dal rischio di incidenti e tensioni sociali. E’ una realtà con la quale purtroppo il mondo dello sport deve convivere.

Il rischio porte chiuse può esistere sempre perché parliamo di una competizione in cui l’evento deve avvenire. Non ci sono partite rinviabili ad altra data, in un torneo si sconta il fatto che determinate date sono funzionali al risultato finale del torneo. Mi sembra che oggi le priorità siano diverse, parliamo di eventi che hanno già avuto un impatto negativo sul torneo. C’è una maggiore percezione di rischio, minor entusiasmo a partecipare con uno spirito positivo. Parliamo però di un torneo previsto per Giugno mentre adesso stiamo parlando di un’emergenza di queste ore".