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Mancini: “Mai avuto un dubbio sulla Roma. Fonseca somiglia a Gasperini” – AUDIO – FOTO

LaPresse

Il nuovo difensore giallorosso: "Darò tutto per questa maglia, è un orgoglio essere qui. Il mister mi piace perché non ha paura di giocare un calcio aggressivo"

Redazione

Gianluca Mancini si presenta alla stampa e ai tifosi della Roma. Dopo le conferenze di Spinazzola, Pau Lopez e Diawara, oggi è il turno del difensore arrivato dall'Atalanta. Al fianco del nuovo acquisto giallorosso il dirigente Morgan De Sanctis.

DE SANCTIS IN CONFERENZA STAMPA

"Benvenuti. Presentiamo oggi Gianluca Mancini. Gianluca è un difensore giovane, italiano, già nel giro della Nazionale. Ha tutte le caratteristiche che cercavamo in un difensore: sa difendere, sa impostare l'azione, e l'anno scorso ha dimostrato anche di avere capacità di finalizzazione importanti. Siamo convinti che abbia ancora grandi margini di miglioramento, per questo abbiamo investito tanto su di lui".

Si è scelto di puntare molto sugli ingaggi dei calciatori. È una strategia per evitare clausole rescissorie o è stato un metodo di convincimento per portarli qui?

Tutto rientra in un progetto condiviso, sia dal punto di vista tecnico che economico. Noi sappiamo anche che da qui in avanti dobbiamo fare un altro acquisto di un difensore centrale, tutte le altre decisioni verranno prese sempre tenendo presente parametri tecnici ed economici. Non è niente di improvvisato.

MANCINI IN CONFERENZA STAMPA

Dal punto di vista tattico cosa ti ha chiesto Fonseca in questi giorni? C'è un compagno che ti ha impressionato di più in questi primi allenamenti?

Il mister mi ha parlato e mi ha detto un po' delle situazioni tattiche che bisogna sviluppare in campo, soprattutto per noi difensori. Difesa alta, grande pressing, ma anche grande circolazione di palla, sapendo impostare il gioco dal basso. Sono tanti i compagni che mi hanno impressionato, questa è una rosa molto forte quindi i compagni sono molto forti. Se devo fare un nome, faccio quello di Kolarov. Mi faceva impressione quando vedevo le partite, ma allenandoci insieme ancora di più.

Lo scorso anno è stato quello della tua esplosione. Anche se sei ancora giovanissimo, ii senti arrivato a maturazione tecnica e agonistica?

Assolutamente no, sono molto giovane e ho ancora da fare molta strada. Sono agli inizi. L'anno scorso ho fatto un buon campionato, però c'è tanto tempo per migliorare. Sono contento di stare qui e di migliorare con i miei compagni e con il nuovo mister.

In cosa dovresti migliorare secondo te?

In tante cose. Nella rapidità, nell'essere un po' più veloce, nelle marcature a volte anche a zona, essendo io abituato a marcare a uomo. Ho caratteristiche dove mi sento a mio agio, in altre so che devo lavorare molto.

Per un giovane nel 1996 come te, la carriera di De Rossi cosa rappresenta?

La carriera di De Rossi non la devo raccontare io, lo seguivo quando avevo 10 anni, gli ho visto vincere il Mondiale. Tutto quello che ha fatto è straordinario. Essere in questo club, dove lui ha passato tutta la sua vita sportiva, è un motivo di orgoglio, una ragione per fare in più e onorare al meglio la maglia.

A gennaio sei stato vicino alla Roma. Rimanere a Bergamo a gennaio è stata una tua scelta o c'era la disponibilità anche per venire già a gennaio?


A gennaio c'erano state delle chiacchierate, ma poco di concreto. Sinceramente non era mia intenzione trasferirmi a gennaio, per rispetto all’Atalanta volevo rimanere e finire la stagione lì. C'è stata una semplice chiacchierata che non è andata.

Spinazzola ha detto che Fonseca gli ricorda Gasperini per filosofia e per modo di giocare. Per te ci sono punti di contatto?

Ho fatto 5 allenamenti col mister, però posso dire che è vero, qualcosa rivedo di Gasperini. Ognuno ha le sue idee di calcio, uno mi chiedeva una cosa e mister Fonseca ne chiede altre, ma come intensità e dispendio fisico molto.

C’è stato mai il dubbio di lasciare l’Atalanta in Champions per venire alla Roma, che fino a poco fa non sapeva neanche se avrebbe fatto i preliminare di Europa League oppure no? Nel passaggio dall’Atalanta alla Roma, molto spesso si hanno difficoltà perché senza Gasperini si smarriscono: questi pensieri li hai fatti quando sei venuto?

A Bergamo ho passato due anni bellissimi. Il dubbio di venire alla Roma quando il mio procuratore mi ha contattato per dirmi che i giallorossi mi volevano? Nessun dubbio, vestire questa maglia per me è motivo d’orgoglio. Ripaga tanti sacrifici che ho fatto da quando ho cominciato a giocare. La seconda domanda? Sì, Gasperini ti prepara al meglio, all’Atalanta eravamo un blocco unico che scendeva in campo tutte le domeniche alla perfezione. Non ti posso rispondere come farò. Darò il massimo per questa maglia e spero di raggiungere grandi risultati.

Come descriveresti il modo di difendere di Fonseca? Cosa chiede in particolare nei movimenti?

Il pressing, stare alti con la linea, non avere paura di rimanere alti. Magari in Italia siamo abituati a scappare quasi sempre, lui ci dice di non avere paura e di rimanere alti per far ragionare meno l'avversario. Andando avanti cercherò di capire ancora qualcosa di più.

Hai già chiamato Gasperini dicendogli cosa si sta perdendo qui a Roma?

No, ci siamo sentiti, mi ha fatto l'in bocca al lupo e io l'ho fatto al mister.

Cosa ti piace di più della filosofia di gioco di Fonseca? Senti di avere la giusta personalità per essere subito titolare con la Roma?

Del mister mi piace il non aver paura di giocare palla anche dal basso. Anche io vedo il calcio aggressivo, alto, andare a prendere avversari senza timori perché sono doti che ho. Pressione? Nel mondo del calcio ci deve essere, ma quella giusta, positiva, non quella di sbagliare. Facciamo il mestiere più bello al mondo, io faccio parte di una squadra fantastica, quindi sono pressioni positive.

Il passaggio dalla difesa a 3 a quella a 4 è problematico per un difensore o è solo una leggenda metropolitana? Quale sarebbe il suo compagno di difesa ideale? Che caratteristiche dovrebbe avere?

Il passaggio dalla difesa a 3 a 4? Ho avuto la fortuna di stare anche in Nazionale, di averlo fatto anche prima dell'Atalanta, quindi sono abituato a giocare anche a 4. Magari agli inizi ci può essere qualcosa, ma sta a me capire subito cosa vuole il mister e impararle velocemente. Il compagno ideale? Sono tutti forti. Jesus e Fazio sono due grandissimi giocatori, devo solo imparare da loro. Su questo deciderà il mister.