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Totti-Spalletti, storia di un rapporto tra amore e crisi – FOTO

Mirko Porcari

2009[/tps_title]

L'ultimo anno "pieno" di Luciano Spalletti comincia con diverse incognite: le prime giornate mettono a dura prova tutto l'ambiente, in pochi si ricordano della nona Coppa Italia vinta solo qualche mese prima e sentire parlare di dimissioni lascia intuire che qualcosa stia cambiando. "Non mollo, a Roma sto bene" un'assicurazione che arriva dopo le voci estive su contatti insistenti con il Chelsea di Abramovich, per molti il punto di svolta nel rapporto tra tecnico e spogliatoio. Totti, nel frattempo, è alle prese con problemi alla schiena e al ginocchio sinistro, nell'anomalia dei risultati assiste in silenzio alla fine di un ciclo. La stagione termina con un sesto posto in campionato e poche soddisfazioni nelle coppe, l'immagine più significativa è a maggio, quando a Trigoria Totti e Spalletti passano venti minuti a correre l'uno accanto all'altro confrontandosi in un'insolita chiacchierata.

I dubbi estivi si concretizzano all'alba del campionato 2009-2010, Spalletti getta la spugna dopo due giornate ed i nodi iniziano ad arrivare al pettine: "Senza grinta non si va da nessuna parte" lo sfogo dopo la sconfitta interna contro la Juventus "sono 5 anni che lo dico ma qui si pensa ad altro. Al tacco, alla punta, ai titoli sui giornali..." ogni riferimento è puramente casuale, Totti prende un respiro profondo senza pensare ai quattro colpi di tacco tentati durante la gara contro i bianconeri. La risposta arriverà in differita, un mese dopo il capitano dirà la sua: "Le dimissioni di Spalletti? Non poteva essere altrimenti, non aveva più la squadra in mano. Faceva troppe battute e io sono permaloso. E poi abbiamo preso Ranieri, per come sta andando direi che è stato un bene."

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