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Totti: “Potrei servire alla Roma, se Friedkin chiama lo ascolto. E ho parlato con Pinto” – VIDEO

L'ex capitano della Roma ospite di Vieri su Twitch: "Mi sarei ammazzato pur di non lasciare Trigoria. Avrei voluto fare il direttore tecnico. Ora però non voglio mollare la mia vita da procuratore, porto le cose fino in fondo"

Redazione

Anche Francesco Totti sbarca su Twitch. Il simbolo della Roma, sulla scia dell'amico ed ex compagno Daniele De Rossi, è intervenuto questa sera nel programma di Vieri, insieme a Cassano, Adani e Ventola. Ecco le sue dichiarazioni più importanti:

Su Cassano alla Roma

Se mi avesse ascoltato un minimo sarebbe rimasto a Roma altri venti anni. Era giovane e si è fatto abbindolare. Con Cassano ho vissuto i momenti più belli della mia carriera, questo lo ripeterò sempre. Non ne ho visti passare tanti come lui. Dormiva a casa mia, eravamo due fratelli. Quando litigavamo, lui non mi parlava più. Dopo aver litigato per il rinnovo è andato via e non abbiamo più parlato. Era una bomba a mano Antonio. Appena apriva bocca poteva succedere qualsiasi cosa. Mi svegliavo con l'ansia, ma ti faceva respirare positività.

Cassano: "Il mio partner preferito è sempre stato Totti. Io capivo le sue scelte in anticipo, mi piaceva fraseggiare con lui da vicino. Agli altri dicevo "correte e non rompete le palle". Litigavo con tutti, ero sotto la sua ala protettiva e potevo fare come mi pareva. Era il mio idolo, quando ho avuto l'opportunità ho scelto la Roma per giocare con lui. Sua mamma e suo papà erano due genitori aggiunti per me. Io sono andato all'Europeo del 2004 grazie a Francesco, che ci ha messo la faccia per me con Trapattoni. Il mio rinnovo con la Roma? Avevo un accordo con Franco Sensi, poi è stato poco bene e ha preso in mano la situazione Rosella. Montella ha rinnovato prima di me, io mi sono arrabbiato e me la sono presa anche con Totti. "Mi avete rubato i soldi, mi avete truffato" gli ho detto. Poi sono andato via e con Francesco non ci ho più parlato. Ne ho combinate tante, ma mi sono divertito tanto. Abbiamo buttato via due scudetti. Io ho vinto solo una Supercoppa. Vincere a Roma ti fa rimanere nella storia in eterno.

La Roma di Totti e Cassano

Non so se fossimo più forti l'anno dello scudetto o quello dopo, quando è arrivato Cassano. Eravamo completi in tutto, era impossibile non vincere. Una volta però era tutto un altro campionato. Dovunque andavi, trovavi almeno tre o quattro giocatori di livello. Ormai ci si basa solo sulla forza fisica.

Sulla serie tv

È carina. Mi emoziona rivivere quello che ho passato. Gli attori che fanno Cassano e Spalletti sono identici. Sono grandi attori, è venuta bene. Saranno sei puntate da 50 minuti ciascuno. De Rossi? Mi sembra Fazio.

Sul lavoro da procuratore

Ne ho trovati quattro o cinque davvero forti. Quando sono occupati giro al largo. Coccolo è davvero bravo. Le accuse? Faccio tutto nella norma. Ho fatto questa scelta e la porterò fino in fondo. Io ho vissuto sempre in questo mondo, so quello che posso dare. Poi posso anche sbagliare. Io sarei rimasto per sempre alla Roma, poi sono successe cose inaspettate. Mi hanno praticamente messo al muro e costretto a cambiare.

 LaPresse

Se i Friedkin ti dessero un ruolo decisionale lo accetteresti?

Non è ancora successo. Se dovesse succedere, mi metterei seduto e ne parlerei. Ora però voglio portare avanti questo lavoro, ho messo su una grande squadra e non posso lasciarli in mezzo a una strada. Se continueranno a mettermi i bastoni tra le ruote poi magari penserò ad altro. Certo, pur di non andare via dalla Roma mi sarei ammazzato. Mi sarebbe piaciuto fare il direttore tecnico. Non avere potere su tutto, ma un potere decisionale sui giocatori sì. Avrei potuto dare di più rispetto ad altri dirigenti, ma non ero mai coinvolto nelle scelte.

Sull'essere tifoso

Tifo sempre per la Roma. Ora facendo questo lavoro, spero di aiutare la Roma portando giocatori forti. Provo ad aiutare da fuori. A Trigoria non entro, resto sul piazzale. Quando vado a portare Cristian per gli allenamenti escono tutti a salutarmi.

Sulla Roma attuale

Sono tutti stranieri, la proprietà, il gm e l'allenatore. Serve uno che conosca l'ambiente, questo è quello che manca alla Roma. Se un giorno avessi un club chiamerei tutti gli ex calciatori, chi meglio di loro può gestore una squadra? Per esempio, Rui Costa ha un ruolo importantissimo al Benfica, me lo ha detto Tiago (Pinto, ndc), che faceva il secondo. Nelle società dove ci sono personaggi che capiscono meno di calcio, questi vogliono fare le prime donne. Io suggerivo giocatori per il bene della Roma, non volevo neanche che uscisse il mio nome. Dicevo "dì che l'hai preso tu, non mi interessa". In una società se c'è gente di campo è tutto più semplice, ci si capisce al volo.