In un calcio lanciato a mille all'ora verso il progresso, di tanto in tanto si presentano sfide che mantengono negli anni un retrogusto classico. È il caso di Toro-Roma che oggi si disputerà allo Stadio Olimpico Grande Torino, impianto dedicato agli invincibili granata che tra il 1942 e il 1949 vinsero cinque scudetti prima di passare ad altra dimensione a causa del fato e della nebbia di Superga. A fare le veci di quella formazione storica c'è il Torino di Mihajlović, autore di un inizio stagione stentato. D'altro canto la Roma è disperatamente alla ricerca di quella continuità che aveva faticosamente trovato nella scorsa stagione e che potrebbe permettergli di lottare con Juve e Napoli per il gradino più alto del podio. I giallorossi continuano a dover fare a meno di Vermaelen. Come confermato da Spalletti nella conferenza pre-gara, il difensore belga soffre di una pubalgia e non riesce ad aumentare i carichi di lavoro e quindi a tornare a disposizione. Un bel problema dato che l'ex Barcellona è stato preso per fare il titolare accanto a Manolas, visto anche il lungo infortunio di Ruediger. Con il greco, al centro della difesa, giocherà ancora Fazio, dopo le buone prestazioni contro Fiorentina e Crotone. In avanti confermatissimo Dzeko, semi-rivelazione di questo inizio di stagione. Totti dovrebbe accomodarsi in panchina per fare spazio a Perotti mentre Salah dovrebbe completare il tridente offensivo.
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TESTA A TESTA Torino-Roma: Szczesny-Hart, Bruno Peres-Castan, Salah-Belotti
Sfida importante per la Roma che cerca la seconda vittoria di fila dopo aver asfaltato il Crotone. Per Spalletti qualche problema in difesa ma abbondanza in attacco
Szczesny-Hart: il portiere polacco è indiscutibilmente il titolare in campionato e il suo rendimento sta crescendo ogni partita di più. Già a Firenze l'ex Arsenal si era comportato bene, dando sicurezza al reparto arretrato giallorosso senza colpe per il gol subito. Contro il Crotone ha fatto guadagnare alla Roma il secondo clean sheet stagionale, parando un rigore nel secondo tempo. La storia di Hart è quantomeno curiosa. In pochi mesi è passato dall'essere titolare in uno dei club più importanti d'Inghilterra a difendere la porta del Toro, scelta quasi esotica per un suddito della Regina. Il nazionale inglese si è buttato a capofitto in questa avventura italiana e sta imparando velocemente la lingua per calarsi meglio nella nuova realtà. Siamo sicuri che la partita contro la Roma gli farà tornare in mente il pallonetto con cui Totti lo irrise in un City-Roma di un paio d'anni fa.
Castan-Bruno Peres: non casualmente, stravolgendo l'ordine grafico di questa rubrica, Leandro Castan viene citato per primo, come se giocasse ancora per la Roma. Il difensore granata è tornato a tutti gli effetti un calciatore dopo due anni tribolati ed in questo inizio stagione è sceso in campo da titolare per ben tre volte. Una vera liberazione per un ragazzo serio quanto sfortunato che ogni romanista che si rispetti continua ad avere a cuore. Il suo cartellino è ancora di proprietà della Roma e chissà che una buona stagione in Piemonte non lo riporti nella Capitale da titolare nella prossima stagione. Sarebbe il giusto lieto fine per questa storia. Per l'altro brasiliano arriva subito una sfida contro il suo recente passato. Solo un mese fa il laterale basso giallorosso siglava, in maglia granata, un gol in Coppa Italia e oggi cercherà di portare via i tre punti ai suoi ex compagni. Nonostante i tifosi del Toro lo abbiano sempre osannato - il gol d'autore alla Juve rimane indelebile -, oggi il difensore verdeoro farà incetta di fischi, come il gioco delle parti impone.
Salah-Belotti: il pupillo di Spalletti ha trovato per la terza volta la via del gol nell'infrasettimanale col Crotone ed è in cerca del poker contro il Torino. I suoi strappi sono necessari alla Roma tanto che il tecnico toscano ha più volte affermato di volerlo spostare il più possibile vicino alla porta avversaria, anche perdendo qualcosa in fase di copertura. Se effettivamente sta tornando il Salah della scorsa stagione i tifosi della Roma possono sorridere. Il gallo Belotti è il futuro bomber della nazionale italiana. Le sue qualità non si discutono e in Mihajlović potrebbe aver trovato il giusto maestro per crescere nel migliore dei modi. Per lui 3 presenze e 4 reti in questa stagione, con un palo clamoroso colpito nell'ultima partita a Pescara. Sarà un pericolo costante per la difesa romanista.
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