Messa alle spalle la sgambata contro i modesti romeni dell'Astra Giurgiu, la Roma si appresta ad ospitare l'Inter di De Boer all'Olimpico, in un posticipo di importanza non indifferente. La squadra di Spalletti arriva da una settimana di fuoco, tra questioni di campo e polemiche che hanno innervosito non poco il tecnico toscano. La sconfitta contro il Torino ha minato le certezze già precarie di una squadra che non riesce a riprendere la via percorsaottimamente durante la scorsa stagione e la partita con i nerazzurri diventa fondamentale per non passare le due settimane della sosta per le nazionali a rimuginare su un risultato negativo. I milanesi arrivano dalla pesante sconfitta di Praga, la seconda in due partite di Europa League. Ma questo risultato non deve ingannare perché nella settimana che precedette la vittoria contro la Juventus, la squadra del tecnico olandese aveva perso in casa contro l'Hapoel Be'er Sheva. Quindi "massima allerta", come ricordato da Spalletti in conferenza stampa. Teatro di questa sfida sarà un Olimpico vuoto e silenzioso, in una situazione paradossale che impedisce ai tifosi di Roma e Lazio di vivere serenamente le partite allo stadio. Baldissoni, con un'evidente provocazione, ha affermato che la Roma è pronta a traslocare in un altro stadio se non dovesse migliorare la vivibilità di quello attuale, già prima della costruzione del nuovo impianto giallorosso. Il tempo dirà se il suo messaggio è stato recepito. Nel frattempo la Roma è chiamata ad un big match già fondamentale per il proseguo del campionato.
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Testa a testa, Roma-Inter: Bruno Peres-Murillo; Nainggolan-Medel; Dzeko-Icardi
In questa sfida tra due grandi della Serie A la Roma cerca i tre punti dopo la sconfitta di Torino e il sorpasso sui nerazzurri
Bruno Peres-Murillo: il terzino giallorosso ha avuto un avvio di stagione non certamente esaltante. A sua difesa, però, va detto che giocare a sinistra e non nella corsia destra, a lui più congeniale, non lo ha di certo agevolato. A Torino, ad esempio, è stato tra i peggiori in campo, al netto del rigore provocato con un intervento goffo. Le sgaloppate in maglia granata come quella che portò al meraviglioso gol contro la Juve sono, al momento, un ricordo lontano. Ma il giocatore vale e gli va dato tempo per calarsi completamente in una realtà complicata come quella capitolina. Il difensore colombiano dell'Inter, con un passato anche all'Udinese, si è conquistato i gradi da titolare a suon di buone prestazioni. Certo, la difesa è il reparto meno impressionante della squadra di De Boer ma a livello individuale Murillo non si è mai fatto trovare impreparato. Sarà un bel duello con Dzeko.
Nainggolan-Medel: il centrocampista belga ha riposato parzialmente nel giovedì europeo della Roma e tornerà titolare nella sfida ai nerazzurri. Anche per lui un avvio di campionato non esaltante, complice una condizione fisica non ottimale che gli impedisce di sprigionare la sua fisicità in mezzo al campo. Ciò nonostante resta una pedina fondamentale per Spalletti e un'eventuale vittoria stasera dipenderà anche dal suo apporto alla gara. Medel è quel giocatore che un tempo sarebbe stato definito 'mediano di contenimento'. Certo, vederlo giocare non riempie gli occhi ma ogni allenatore vorrebbe almeno un giocatore simile in rosa. Si prospetta una lotta serrata tra il cileno e il belga giallorosso.
Dzeko-Icardi: il paragone tra le due punte è al momento impietoso nei confronti del bosniaco, non tanto per i numeri quanto per il peso oggettivo nelle rispettive squadre. L'argentino è un bomber di razza, imprescindibile per i milanesi. Dzeko continua a sprecare palle gol senza soluzione di continuità, come a Torino, anche se l'impegno profuso nella manovra è inattaccabile. La sensazione è che Spalletti vorrebbe un attaccante diverso ma la mancanza di alternative costringe il tecnico di Certaldo a puntare sul suo nove. Certo, se dovesse servire, il mister potrebbe sempre chiamare in causa un ragazzo seduto in panchina con il numero dieci sulle spalle. Certamente si farebbe trovare pronto.
Niccolò Mastrapasqua
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