Poche ore e sarà derby, il 167º della storia capitolina, in un clima solo vagamente elettrico a causa della mancanza della Curva Sud che seguirà la partita davanti ad un maxi-schermo lontano dallo stadio. Va detto, la Lazio si presenta col vento in poppa, carica come non si vedeva da anni. I tanti infortuni dei giallorossi, lo stadio che per una volta vedrà un'egemonia biancoceleste e il buon lavoro di Inzaghi hanno esaltato l'altra sponda del Tevere che senza mezzi termini si aspetta una vittoria che manca da tre anni e mezzo. A Trigoria invece si contano gli assenti e Spalletti cercherà di schierare un undici equilibrato senza lo spacca-partite Salah. Nel pomeriggio di ieri la Roma ha ricevuto il complicato abbraccio della Sud - l'allenamento a porte aperte del Tre Fontane era stato fatto annullare dalla Questura -, presente in massa per un raduno spontaneo davanti al Fulvio Bernardini. La società ha aperto i cancelli del campo Di Bartolomei e i tifosi hanno avuto un breve faccia a faccia con la squadra, con tanto di monito sul perché la Sud sarà desolatamente silenziosa tra qualche ora. I giallorossi scenderanno in campo con un completo disegnato ad hoc per questa partita, completamente rosso con stemma e rifiniture dorati. Ai tifosi che leggono sono consentiti i gesti scaramantici che ritengono opportuni. Una speciale menzione per Ruediger, che sembra aver capito cosa è il derby di Roma. "Cosa deve fare la Lazio per fermarmi? Uccidermi". Perché Roma-Lazio è molto più che una partita di calcio.
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Testa a testa Lazio-Roma: Ruediger-Immobile, De Rossi-Biglia, Dzeko-Radu. E la Sud…
Derby d'alta classifica all'Olimpico con la Lazio ad inseguire i giallorossi ad una lunghezza di distacco
Ruediger-Immobile: il gigante tedesco giocherà, anche se ancora non è chiaro in quale ruolo e con che modulo. La cosa più importante però è che abbia compreso a pieno lo spirito della stracittadina e sia pronto a contenere il forte attacco laziale. L'infortunio ormai è alle spalle e la sua prepotenza fisica sarà decisiva in un match ad alto contenuto agonistico. Dopo aver tentato il grande salto col trasferimento al Borussia Dortmund l'attaccante ex Torino si è ridimensionato accasandosi a Formello, in una squadra probabilmente alla sua portata. Il fiuto del gol non gli manca, starà ai difensori giallorossi contenerlo a dovere.
De Rossi-Biglia: il capitano giallorosso ha segnato un solo, inutile, gol nel derby, proprio nell'ultimo allenato da Spalletti prima del suo ritorno. Conoscendolo sarà un ossessione il non aver ancora deciso con un destro fulminante le sorti di una partita contro gli altri ma la sua voglia di batterli supera ogni cosa. Oggi è una partita cucita apposta per lui, con la Roma sfavorita e in difficoltà di formazione. Non vorrei essere il mediano biancoazzurro che dovrà cercare di limitarlo. Biglia è il laziale più forte in campo. Geometrie ed intelligenza tattica ne fanno un centrocampista sopra la media.
Dzeko-Radu: il bosniaco sembra avere un particolare feeling con la Lazio, avendola trafitta due volte su due in una stagione a dieri poco negativa. Oggi è al suo terzo derby e viene da 5 gol segnati nelle ultime due gare, un buon trampolino di lancio. La presenza dei soli tifosi laziali in curva può caricarlo, è il suo momento. Radu possiede un dono naturale: essere il più antipatico tra i pur sempre non amati giocatori laziali. I suoi show tragicomici sono sintomo di un giocatore sull'orlo di una crisi di nervi e la Roma deve innervosirlo particolarmente. De Rossi gli ha già fatto capire ampiamente il suo ruolo marginale nella stracittadina.
Curva Sud-Curva Nord: se un osservatore neutro fosse chiamato a giudicare le due tifoserie sulla base del derby di oggi penserebbe che la Roma sia la seconda, sfortunata squadra della Capitale. In realtà la curva romanista ha scelto di rimanere fuori perché nulla è cambiato rispetto alla prima gara con le barriere e le nuove norme all'Olimpico. E se una battaglia dura ma sempre civile è importante, allora anche il derby, coerentemente, va messo da parte. Ieri il messaggio esposto a Trigoria era chiaro: "Lontana dagli occhi ma non dal cuore, voi per i tre punti noi per l'onore". La Curva Nord sarà presente sugli spalti nonostante l'iniziale sciopero, nonostante le barriere siano ancora li, nonostante tutto. La differenza è tutta qui.
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