Per chi era ragazzo negli anni 80, Roma-Juve era 'la partita', altro che derby. Anche perché la Lazio all'epoca era poco più che una piccola realtà regionale. Ed è proprio da quella decade che questo scontro ha assunto significati particolari, dai duelli dialettici tra Dino Viola e Agnelli alle battaglie politiche tra Sensi e Moggi. Stasera, invece, la Roma avrà l'arduo compito di tenere in vita il campionato perché un'eventuale vittoria bianconera e il conseguente +7 in classifica significherebbe una seria ipoteca per il sesto titolo juventino consecutivo, nonostante le parole di circostanza di Spalletti. Negli occhi di tutti i romanisti, a parte la scialba sconfitta per 1-0 della scorsa stagione, rimane l'arbitraggio almeno curioso di Rocchi in un Juve-Roma di due stagioni fa che vide addirittura Iturbe portare in vantaggio la Roma. Poi - ma anche prima - le decisioni assurde del fischietto toscano permisero alla Juve di ribaltare la partita, con la bellezza di due rigori inesistenti e un gol in fuorigioco concessi ai padroni di casa. Come di consueto la Roma sarà accompagnata da 2300 tifosi - settore ospiti sold out - e si sentirà meno sola in uno stadio ostile. Spalletti recupera Salah, Bruno Peres e Vermaelen mentre Totti è rimasto nella Capitale. È decisamente arrivato il momento di sfatare il tabù Juve.
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Testa a testa Juve-Roma: Ruediger-Rugani, Strootman-Marchisio, Dzeko-Higuain
Super sfida a Torino. I giallorossi cercano di accorciare in classifica ma per farlo dovranno conquistare punti allo Stadium dove hanno sempre perso
Ruediger-Rugani: si è ripreso la Roma con la prepotenza di chi sa di essere forte. E non può essere un caso se dal suo ritorno in pianta stabile nel reparto arretrato giallorosso la Roma ha trovato una solidità difensiva insperata fino a qualche settimana fa. Il tedesco avrà il suo bel da fare stasera ma se confermerà il momento positivo potrà risultare decisivo. Il giovane Rugani sta trovando spazio e minuti, complici anche gli infortuni di Bonucci e Barzagli, e sta dimostrando quanto di buono si diceva sul suo conto. Da sempre si parla di lui e Romagnoli come coppia del futuro della nazionale. Ad oggi, però, lo juventino sembra di un'altra categoria.
Strootman-Marchisio: a precisa domanda durante il ritiro estivo, il centrocampista olandese ha risposto chiaramente riguardo ad un possibile futuro in bianconero. "No, io lì non ci vado". Sarà per il trattamento poco amichevole che i tifosi della Juve gli riservarono un paio di stagioni fa sugli spalti dello Stadium o per la sua straordinaria capacità di immedesimarsi nel tifoso romanista medio, l'ex Psv sembra un De Rossi in salsa olandese. E i tifosi apprezzano, senza dubbio. Il mediano di Juve e nazionale è rientrato da un lungo infortunio e si è ripreso le chiavi della manovra juventina. La Roma non gli sta particolarmente simpatica, si veda una sua performance canora durante l'inno di Mameli pizzicata dalle telecamere, e il sentimento è certamente ricambiato.
Dzeko-Higuain: è la sfida dei numeri nove. Da un lato il bosniaco della Roma, reduce da una stagione più che deludente e dall'altro il bomber da 100 milioni. Quest'anno il giallorosso ha segnato tanto e soprattutto preso in mano la squadra in assenza di Totti. Quello che tutti si aspettavano da lui. Il Pipita ha segnato gol decisivi ma qualcuno a Torino ancora storce la bocca per il prezzo del suo cartellino. Alla Roma ha segnato un solo gol da quando è in Italia. Non serve aggiungere altro per chi ama i colori giallorossi.
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