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TESTA A TESTA Genoa-Roma: Manolas-Pavoletti; Strootman-Dzemaili; Dzeko-Burdisso

La Roma cerca il momentaneo sorpasso al Napoli ma per ottenere i tre punti dovrà violare uno stadio storicamente ostico

Niccolò Mastrapasqua

La trasferta di Genova ha un sapore particolare per ogni romanista. Soprattutto per i supporters giallorossi presenti al Luigi Ferraris - Marassi per i sampdoriani - l'8 maggio 1983, giorno in cui la Roma conquistò il secondo scudetto della sua storia pareggiando 1-1 con un colpo di testa di Roberto Pruzzo, imbeccato dallo spiovente preciso di Agostino. Al fischio finale migliaia di romanisti invasero il campo dalla gradinata sud e portarono in trionfo il barone Liedholm. Momenti di un calcio che non esiste più. Ma stasserà nella città di De Andrè faranno ritorno i tifosi della Roma, dopo anni di divieti che hanno impedito agli sportivi romani di seguire la loro squadra nella Liguria rossoblu.

La sconfitta dell'Inter contro la Lazio di ieri sera ha sancito ufficialmente il terzo posto matematico della Roma, ora impegnata nel sogno di un aggancio al Napoli che avrebbe del miracoloso. L'impresa è tra le più ardue: i partenopei hanno un calendario nettamente più semplice (Atalanta e Frosinone in casa, Torino in trasferta) mentre la banda-Spalletti sarà impegnata contro Genoa e Milan fuori casa con la partita casalinga con il Chievo tra le due trasferte. Se la Roma vincesse le tre gare che le rimangono il Napoli dovrebbe fare altrettanto per non vedersi sfilare il secondo posto sulla linea del traguardo. Si vedrà. La certezza è che il sorteggio per gli eventuali preliminari di Champions sarebbe da brividi. La Roma non è tra le teste di serie e dall'urna di Nyon potrebbe pescare, tra le altre, il Manchester City di Guardiola quarto in Premier League, in un esordio suggestivo quando difficile. Per questo Luciano Spalletti ha caricato i suoi, cercando di mantenere alta la concentrazione per queste ultime gare. In questo senso il probabile rinnovo di Totti è una manna dal cielo. Il capitano, infatti, per il suo carisma e la sua storia catalizza l'attenzione mediatica ma nella prossima stagione, in un ipotetico 'Totti-year', le condizioni sarebbero chiare e nessuna delle parti in causa avrebbe da ridire.

Facendo i dovuti scongiuri, la partita di stasera presenta un altro vantaggio più o meno significativo per la Roma: il derby di Genova tra sei giorni. Si, perché le due squadre, ormai praticamente salve, si giocheranno la stagione nella stracittadina e se qualche giocatore dovesse avere problemi fisici verrebbe risparmiato nel match di stasera. Un particolare non da poco se le squadre in questione sono di medio-basso cabotaggio e a suffragare questa tesi ci ha pensato l'atteggiamento più che remissivo mostrato ieri a Palermo dalla Samp, nonostante i blucerchiati ancora non abbiano conquistato la matematica salvezza.

Quando si parla di fattore casalingo si deve obbligatoriamente citare il Genoa. I rossoblu, su 12 vittorie complessive in campionato, hanno conquistato i 3 punti davanti al loro pubblico in ben 10 occasioni mentre lontano dalla lanterna sono arrivate 12 delle 16 sconfitte complessive. Un ritmo da Europa League al Ferraris, da retrocessione fuori. Motivo in più per temere una trasferta storicamente complicata se non bastassero la fragilità difensiva mostrata dalla Roma a Bergamo (tre gol subiti e almeno altre quattro occasioni clamorose concesse ai nerazzurri) e un dato statistico allarmante: su 16 gare disputate dal ritorno di Spalletti, solo in tre occasioni la porta di Szczesny è rimasta inviolata. L'ultima di queste nell'ultima sfida al Napoli. Se i numeri hanno una logica la Roma rischia di partire con l'handicap di un gol subito.

Manolas-Pavoletti: Esistono due teorie contrapposte: da un lato l'idea che le voci di mercato disturbino i calciatori. Dall'altro il pensiero che i giocatori si carichino con l'interesse dei grandi clubs. Probabilmente dipende molto dalla forza mentale dei singoli atleti e il rendimento di Manolas è calato vistosamente nelle ultime settimane. Se si esclude la partita col Napoli, nella quale ha dovuto abbandonare prematuramente il terreno di gioco a causa di una manata di Higuain, le prestazioni del greco contro Torino e Atalanta sono state deficitarie. Tanti svarioni e piccole sbavature che hanno destabilizzato i già fragili movimenti difensivi della Roma. La speranza è che sia solo un momento di appannamento. Davanti al centrale giallorosso agirà Pavoletti, capocannoniere del Genoa con 11 gol in stagione. L'attaccante ha tutto per compiere il salto di qualità: forza fisica, senso della posizione, colpo di testa e buon tiro. Oltre ad un istinto da rapinatore d'area necessario per chi vuole fare questo mestiere. La sensazione è che un giocatore così servirebbe come il pane alla Roma.

Strootman-Dzemaili: Spalletti ha confermato le sensazioni che in molti avevano avvertito. L'olandese torna titolare. Non succedeva da una vita (oltre 400 giorni) e per la 'lavatrice' non può essere che un nuovo inizio. Gli infortuni, la paura delle ricadute, il non sentirsi un calciatore. Kevin può arraffare tutto e gettarselo alle spalle. Adesso sarà solo una questione di tempo prima di rivedere il giocatore dominante della prima stagione in giallorosso. Si, perché le sue caratteristiche sono uniche e la sua cattiveria agonistica assolutamente ineguagliabile. Il tecnico toscano ha detto di puntare fortemente su di lui per la prossima stagione, conscio che se dovesse tornare il giocatore che tutti abbiamo ammirato non ce ne sarebbe per nessuno. Lo svizzero del Genoa è un nomade del pallone. Torino, Parma, Napoli e Genoa, passando per il Galatasaray. A livello tecnico non ha niente da invidiare a nessun collega ma la sua carriera non ha spiccato il volo come in molti si sarebbero aspettati. Può giocare al centro o lateralmente, calcia le punizioni e assicura un'ottima fase offensiva. Un giocatore che potrebbe essere inserito in ogni rosa che si rispetti.

Dzeko-Burdisso: sul bosniaco sono state spese parole su parole. La realtà, amara, è che l'attaccante non ha rispettato neanche in parte le aspettative che avevano accompagnato il suo arrivo a Roma. Nonostante i suoi gol li abbia messi a segno, infatti, l'atteggiamento dell'ex City non ha soddisfatto allenatori e tifosi. Mai decisivo nei momenti importanti (avrebbe potuto regalare alla Roma una decina di punti se non si fosse fatto ipnotizzare più volte davanti alla porta) è sembrato addirittura svogliato in alcune circostanze. La sensazione, sperando sia errata, è che la sua avventura a Roma finirà con la trasferta a Milano. Se Dzeko è il giocatore attuale, per vincere servirà altro. Il bandito Burdisso ha lasciato un pezzo di cuore a Roma e i tifosi giallorossi lo ricordano con affetto. Impossibile non innamorarsi di un ragazzo che butta in campo l'anima. "Si gioca come si vive", il motto dell'argentino che è rientrato da un guaio fisico e guiderà la difesa del grifone. L'amore che Roma gli ha sempre riservato dovrebbe far riflettere chi pensa che i romanisti vogliano solo top players. La passione in questo gioco la fa ancora da padrona.