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Tacopina: “Pallotta incolpava sempre qualcuno. Ora parla, ma a Roma si è visto poco”

Getty Images

L'avvocato, in passato nel CDA della Roma: "E' un uomo arrabbiato, in passato ha detto anche cose offensive ai tifosi"

Redazione

L'avvocato Joe Tacopina torna ancora sulla sua esperienza alla Roma e sul suo rapporto burrascoso con l'ex presidente Pallotta. L'americano, estremamente coinvolto nel calcio italiano negli ultimi anni, ha parlato in un'intervista a La Repubblica. Queste le sue dichiarazioni:

Roma, Fiorentina, Parma, Bologna. Perché i nordamericani sono così sedotti dal calcio italiano anche in tempo di crisi?

Perché la Serie A è diventata più attrattiva, è vissuta come una grande opportunità. Il calcio italiano non è più quello di una volta, è percepito come molto più rispettabile. Aggiungete che in America è ancora sottovalutato. Per questo si guarda di più all’Italia. Vale anche per i giocatori: se Ronaldo va alla Juve potendo andar ovunque, qualcosa vorrà dire.

Anche Pallotta, l’ex presidente della Roma, non gliele ha mandate a dire. Ha sostenuto pure che lei cercava souvenir negli armadietti per portarseli negli Stati Uniti.

Val la pena rispondere? È buffo: ora parla un sacco ma quando è stato per dieci anni alla Roma non si faceva vedere così spesso. E quando l’ha fatto ha detto anche cose offensive, come quando definì idioti gli ultras. Credo sia un uomo molto arrabbiato, e non so perché.

L’ ha chiesto a Walter Sabatini, il doppio ex di oggi?

No. Pallotta lo considerava il migliore, poi di colpo cambiò idea. Lo stesso con Monchi: prima il miglior ds del mondo, poi il peggiore. Idem Petrachi. È come se Pallotta non avesse mai pace e dovesse sempre incolpare qualcuno. Ma non mi interessa. Io sono a posto con tutti.