Nubi si addensano sul nuovo stadio della Roma. Non solo la Procura ha acquisito i documenti riguardanti il progetto per un presunto rischio idrogeologico che incombe sull'area dove dovrebbe sorgere l'avveniristico impianto giallorosso, ma ora anche l'assessore capitolino all'Urbanistica, Giovanni Caudo, esprime qualche dubbio e lancia l'aut aut: «Se non ci sono 16 treni l'ora lo stadio non apre».
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Stadio Roma, Esposito (ass. Trasporti): “Le priorità sono altre”
La replica all'assessore arriva dal responsabile alla Mobilità, reduce da una due giorni di polemiche per il caos trasporti nella Capitale
Una missione che appare quasi impossibile, così come sottolineato dall'Atac, la municipalizzata dei trasporti romani, che ha dato parere negativo sulla possibilità di realizzare una seconda diramazione della linea B della metro, come invece previsto dalla delibera con cui l'assemblea capitolina ha dato il via libera al progetto. La replica all'assessore arriva dal responsabile alla Mobilità, Stefano Esposito, reduce da una due giorni di polemiche per il caos trasporti nella Capitale. «Ognuno faccia il suo mestiere - sottolinea -. Lo stadio della Roma è una grande opportunità, ma ora le priorità sono altre. Prima pensiamo a far funzionare le corse di tutti i giorni».
La palla passa ora alla conferenza dei servizi - non ancora attivata - che potrebbe prevedere il rafforzo della Roma-Lido, una linea più volte al centro di polemiche e disagi, per sopperire al prolungamento della metro B e quindi accogliere le circa 20mila persone previste. «Se si dovesse prevedere questa opzione - spiega Caudo all'Ansa - la Regione si fa carico di garantire i 16 treni l'ora su quella tratta».
Nel frattempo bisogna fare i conti anche con il fascicolo aperto dalla procura sul rischio idrogeologico paventato da Sel in un'interrogazione parlamentare. «Noi abbiamo messo a disposizione tutti i materiali che sono tutti pubblici sul sito», spiega Caudo aggiungendo che - proprio in base alla relazione dell'Autorità di bacino, datata luglio 2014 - sono state aumentate «da 2 a 5 milioni di euro le previsioni di intervento sul rischio idraulico. Il comune ha inserito la messa in sicurezza tra le opere finalizzate alla pubblica utilità: quindi se non si realizza il progetto non può andare avanti».
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