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Stadio Roma, Berdini: “Spariti con una bacchetta magica tutti i vizi. C’è un regista invisibile”

L'ex Assessore all'Urbanistica: "Ci sono sindaci occulti che prendono decisioni. Non credo si vada avanti così spediti, vedremo..."

Redazione

"Lo stadio della Roma sembra essere ad un punto di svolta. A confermarlo le parole dell'Assessore allo Sport Daniele Frongia nelle ultime settimane, che hanno auspicato a ufficialità nelle settimane a venire. Non la pensa così l'ex Assessore all'Urbanistica Paolo Berdini, intervistato da Radio Radio nel corso della trasmissione "Lavoro in corso". Ecco le sue parole.

"I soldi si trovano per costruire lì dove c’è rischio idrogeologico.

C’è un’ansa del Tevere che è delicata. Siamo in un Paese dove crolla tutto quando piove. Sì allo stadio ma in un altro luogo, non in un posto dove c’è rischio idrogeologico. Perché mai dobbiamo continuare a sprecare risorse?

Non l’hanno voluta ascoltare…

Non credo si vada avanti così spediti, mi sembra assurdo che tutti i vizi di accessibilità siano superati come d’incanto nonostante gli arresti e lo scandalo. Come è possibile? C’è chi ha la bacchetta magica? Quella sta solo nelle favole dei nostri figli…

"L’amministrazione ha sempre chiesto tempo per risolvere le cose.

Questo è uno dei motivi per i quali ho sbattuto la porta: il primo anno è sempre quello decisivo, perché si mette in cantiere tutta la visione che uno ha della città. Passato il primo anno, poi comincia l’affanno e le preoccupazioni. Il tempo è scaduto, siamo a due anni e mezzo, siamo a metà del guado. Mi dispiace per Roma.

Ha scritto un libro sulla sua esperienza.

“Polvere di stelle” è carino, è la mancanza di trasparenza di questa amministrazione. Non sapevo dove venivano prese le decisioni, non so perché è stato detto ‘no’ alla ghiotta occasione delle Olimpiadi e invece chi abbia detto sì allo stadio della Roma, quando si era detto di no in campagna elettorale con molta durezza. C’è un regista che suggerisce che sta dentro una buca… Qualcuno stava in Palazzo Senatorio come Marra, ma la gran parte è fuori. Nel libro cito sei sindaci occulti, come Luca Lanzalone. Questa amministrazione si poteva fregiare di Imposimato e loro preferiscono Lanzalone, un avvocato da affari. Ce la spiegassero questa capriola culturale…

Se si rifiutano le Olimpiadi che possono essere un affare e si accetta lo stadio di Pallotta, ci dev’essere un motivo.

C’era la voglia di accreditarsi con qualche potere importante in vista del Governo del Paese che poi gli è andata bene. Se è vero che dietro lo stadio della Roma c’è un credito con una grande banca di 180 milioni, allora evidentemente c’è stata questa attenzione da parte di qualcuno che stava dentro la buca e che non era visibile, altrimenti non è spiegabile. A gennaio 2017 c'erano delle riunioni nell’ufficio del vicesindaco nelle quali non chiamavano l’Assessore all’Urbanistica. Evidentemente era cambiato qualcosa, chi l’ha deciso non lo so ma qualche ipotesi ce l’ho ed è nel libro.

Queste ipotesi sono impugnabili per eventuali querele?

Sono una persona responsabile, non offendo mai tranne qualche piccolo errore che è comprensibile. Non faccio dietrologie, dico che qualcuno ha deciso in maniera occulta rispetto alla democrazia trasparente col quale era stato creato il consenso.