Dopo le parole di questa mattina pronunciate da Giovanni Malagò sullo Stadio Olimpico, ha parlato anche Daniela Stradiotto, presidente dell'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive. «Con Roma e Lazio si sta facendo un percorso che va al di là del superamento delle barriere dello stadio Olimpico e della mera divisione fisica. Nessuno impone norme vessatorie, dove c'è la prova dell'acquisito percorso di maturità sotto l'aspetto della legalità, le barriere verranno abbassate. Ma di fattoci sarà sempre una divisione, perché le scale non potranno mai essere usate come posto: ti vai a sedere nel posto a te assegnato».
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Stadio Olimpico, Stradiotto: “Le barriere verranno abbassate quando ci sarà prova di maturità”
Parla la responsabile dell'Osservatorio: "Nessuno impone norme vessatorie. Di fatto ci sarà sempre una divisione, perché le scale non potranno mai essere usate come posto: ti vai a sedere nel posto a te assegnato"
La responsabile del Viminale è intervenuta alla presentazione del terzo rapporto 'Calciatori sotto tiro' dell'Aic e ha proseguito dicendo: «Vedremo, nessuna vessazione nei confronti dell'ultrà romanista e laziale, quando ci sarà la dimostrazione di maturità...il modello è lo Juventus Stadium di Torino. Nel resto d'Italia c'è una difficoltà e pluralità di standard di stadi, mentre le norme per la qualità in accoglienza e sicurezza ci sono: spetta ai comuni e alle società adeguarsi. Tutte le volte in cui non c'è questo adeguamento bisogna intervenire con misure di estremo rigore». Daniela Stradiotto ha poi concluso confrontando le due curve dell'Olimpico con quelle di San Siro: «Parliamo di 11 mila persone che si facevano forza in gruppo e che facevano quel che volevano. Si era creata una sorta di immunità in quanto si spacciava e dilagava la delinquenza, per questo è subentrata la necessità di dividere la curva per creare una via di fuga».
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